Bisognerà aspettare ancora un paio di mesi prima che Lecco torni ad avere "Piazza della Stazione" dopo che per quasi 20 anni, la stessa, è stata rinominata "Piazza Lega Lombarda". Nonostante il Consiglio Comunale abbia approvato la modifica ormai 9 mesi fa - era il 14 aprile 2015 - il nome non è stato infatti ancora cambiato: la burocrazia, come spesso accade, ha complicato il procedimento e l'iter è risultato essere più lungo del previsto anche per la mancanza fino a poche settimane fa di un regolamento comunale in tema di toponomastica. E senza indicazioni precise la delibera consigliare finora è rimasta chiusa in un cassetto di Palazzo Bovara. Una situazione che sembra essersi sbloccata: "nel corso della seduta Consiglio comunale del 1° dicembre 2015 è stato approvato il "Regolamento per la toponomastica", con il quale abbiamo definito e ufficializzato quale debbano essere i passaggi per denominare e ridenominare le vie e le piazze cittadine. ha spiegato l'assessore Salvatore Rizzolino. In particolare si prevede - tra l'altro - che il cambio del nome spetti non al consiglio bensì alla giunta, dopo aver ascoltato il parere, non vincolante, della commissione capigruppo, che si è già espressa favorevolmente. Per vedere il cartello "piazza della Stazione" di fronte alla fermata dei bus adesso bisogna dunque aspettare il via libera da parte di sindaco e assessori, che dovrebbe indicativamente arrivare - come prevede la nuova norma - entro febbraio: solo allora gli uffici potranno predisporre tutte le modifiche necessarie e rendere effettivo il cambio di nome. Era il 1997 quando il primo sindaco di Lecco con la camicia verde Pino Pogliani decise di ribattezzare l'area dinnanzi alla stazione "Piazza Lega Lombarda": il riferimento ufficialmente andava alle note vicende storiche dei comuni medievali contro il Barbarossa, ma il nome così simile a quello del suo partito - la Lega Nord - non poteva non avere anche un forte valore politico. Anche perché sulla piazza si affaccia Villa Locatelli - sede della Provincia - allora amministrata dal centrosinistra e presieduta da Virginio Brivio. La decisione di Pogliani fu resa attuativa dal suo successore Lorenzo Bodega, che tra l'altro pavimentò nel porfido di piazza Diaz e in via Bovara due "soli delle Alpi", non senza polemiche.I lecchesi in realtà nelle conversazioni quotidiane non hanno mai abbandonato la denominazione di "piazza della stazione", attestata già a fine '800, ma anche oggi non si tratta solo di togliere un cartello e metterne uno nuovo: le vicende toponomastiche del piazzale continuano a essere riflesso di quelle politiche che si succedono nei corridoi dell'adiacente Palazzo Bovara. E così proprio il fatto che ad aprile la proposta di tornare al nome originario era stata presentata da Rizzolino (Pd) e dal consigliere del Nuovo Centro Destra Stefano Chirico, venne letto come l'ufficializzazione della rottura tra Lega e Ncd in vista delle elezioni comunali di maggio.Ed è proprio dal Carroccio che si sono alzate le critiche per il nuovo battesimo della piazza: "Non è certo cambiando un cartello che si cancella una storia gloriosa quella della Lega Lombarda. Ma se pensavano di farci uno sgarro a noi della Lega, stiano pure tranquilli: un nuovo cartello non ci fa né caldo né freddo. Crea piuttosto solo qualche disagio a chi deve predisporre nuovi documenti" è stato il commento del consigliere Giovanni Colombo. "Il problema vero è però che oggi la stazione è invivibile: è l'unica della Lombardia a non essere raggiungibile in auto per accompagnare i passeggeri a prendere il treno. Senza considerare che ormai l'area è diventa una Kasbah, con fenomeni di degrado e di insicurezza".
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Lecco: da aprile la piazza ''della Stazione'' attende il sì della giunta per assumere il nuovo nome
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