Giovedì 28 Aprile alle ore 20.45 presso Villa Sirtori in Piazza Marchesi d'Adda avrà inizio la 5^ edizione del "Ciclo dei Classici".Dopo il successo in termini di partecipazione riscontrato gli scorsi anni prima con il tema del VIAGGIO visto attraverso i vari periodi storici della letteratura, quello del LABIRINTO, visto non solo attraverso lo sguardo della letteratura, ma anche attraverso quello dell'arte e dell'architettura, del cinema e della filosofia, successivamente quello della SELVA, intesa come momento di iniziazione, come metropoli, come poema cavalleresco, come perdita del sé, l'eros nella cultura letteraria e filosofica tra ordine, irrazionalità e passione, anche quest'anno l'Assessorato l'Assessorato alla Cultura ha deciso, in accordo con i relatori, di mantenere sempre un filo conduttore che legherà il ciclo degli incontri.Il file rouge di quest'anno, che va ad incontrare quello de "I mercoledì dell'Arte" sarà "LA FOLLIA_malattia, alienazione, genialità, eccesso: variazioni sul tema".I 5 incontri si terranno il giovedì a partire dal 28 Aprile fino al 26 Maggio in Villa Sirtori alle ore 20.45.L'assessorato ringrazia in particolare la Prof.ssa Daniela Bini del Liceo G. B. Grassi di Lecco, per il prezioso supporto nell'organizzazione dell'evento.Questo il volantino dell'iniziativa: FolliaMalattia, alienazione, genialità, eccesso: variazioni sul tema“Io sono saggio, voi dementi”: la follia dionisiaca nelle Baccanti di Euripide28 aprile“Io sono saggio, voi dementi”, dice il dio Dioniso alle guardie incalzate dal re di Tebe Penteo nelle Baccanti di Euripide. Dopo aver considerato la follia d’amore nella rassegna olginatese dello scorso anno, ci soffermeremo ora sulla follia dionisiaca. A questo scopo le Baccanti, tragedia fra le ultime composte da Euripide, costituiscono un punto di riferimento imprescindibile. La follia dionisiaca è una follia iniziatica e, per così dire, una forma di esaltazione collettiva, uno straniamento dalle normali regole di condotta, incanalato però in forme accettate socialmente. Non lo squilibrio del singolo, quindi, ma una vera e propria istituzione culturale che mira proprio al recupero della stabilità psichica ed emotiva dell’individuo. La saggezza, quindi, consiste paradossalmente nell’abbandonarsi al culto di Dioniso, ambiguo e terribile; il folle, invece, cercherà di resistere in nome di una razionalità ipocrita, e verrà inevitabilmente distrutto. Francesca SardiInception di C. Nolan.La follia di un sogno divenuto realtà5 maggioIn un mondo simile al nostro viene inventata una tecnologia che permette di manipolare i sogni: con essa è possibile creare interi mondi assecondando i propri desideri senza alcun limite e percepirli come assolutamente reali. In questo scenario, il rischio che si corre è di arrivare a preferire un sogno artificiale ma perfetto, che favorisce in ogni sfumatura le nostre aspirazioni, al mondo reale, dove l’individuo è vincolato da limiti strettissimi. Se i sogni, inoltre, sono così perfetti da ingannare completamente i sensi e la coscienza anche di chi li ha generati e possono essere condivisi con altre persone, il pericolo diventa quello di non essere nemmeno più in grado di distinguere tra la propria immaginazione e la realtà, di arrivare a dubitare che qualsiasi cosa sia reale e di sprofondare nella follia. Inception invita a riflettere su quale possa essere il confine tra la nostra percezione del mondo esterno, quella delle altre persone e la realtà oggettuale del mondo, su quale sia il rapporto di sogno, aspirazione e desiderio con la realtà. Matteo QuintoLa follia di Orlando e la ragione esiliata sulla luna 12 maggioLa pazzia di Orlando è in tutti i sensi l'episodio centrale dell'Orlando Furioso. E' il tema che fornisce il titolo, ed è il baricentro dell'intera narrazione perché si situa fra i canti 23 e 24 di un poema che ne conta 46, vera e propria 'catabasi' interiore o 'discesa agli inferi' secondo i principi della tradizione epica. Furioso significa 'pazzo per amore' e rappresenta il limite estremo, parossistico di una vera e propria malattia mentale e psicologica ("non è amor altro che insania") che coinvolge tutti gli esseri umani anche nelle forme più blande. L'Orlando Furioso è una straordinaria macchina del desiderio, il testo che meglio esprime in tutta la letteratura occidentale la natura desiderante dell'uomo e il suo corredo di illusorietà, insoddisfazione, frustrazione. E soprattutto irrazionalità: questo termine chiama in causa un testo fondamentale della riflessione rinascimentale che è "L'elogio della follia di Erasmo", opera di intonazione ironica e paradossale che cerca di mostrare come la follia abiti all'ombra della ragione, ne sia la parte oscura e tuttavia da essa inseparabile. Sergio ZattiFollia di Patrick McGrath.Insania d’amore e disfatta della libertà19 maggioLa follia d’amore è al centro di numerosi capolavori della letteratura di ogni tempo e trova sovente nei personaggi femminili la più efficace e convincente rappresentazione, tanto che il binomio donna innamorata-insania amorosa ha dato vita ad alcune tra le più grandi protagoniste di opere in prosa e poesia. Stella, il personaggio letterario della vicenda narrata dallo scrittore inglese Patrick McGrath nel romanzo Follia, è la sintesi di una variegata panoramica di sentimenti e reazioni emotive di cui abbiamo significativi esempi in figure femminili di grande fascino, come Anna Karenina ed Emma Bovary, o come la Julie dell’omonimo romanzo di Rousseau. Stella è una di loro, è ciascuna di esse, ma è anche una donna che della follia erotica è vittima e artefice al tempo stesso, che si abbandona a una passione insana e la eleva a simbolo di un ideale che va oltre la realizzazione di sé come soggetto e oggetto d’amore, un ideale cercato, anelato, inseguito, ma fatalmente inafferrabile: la libertà. Daniela BiniCosì è (se vi pare)Denuncia e apologia dell'apparenza nell'Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam26 maggioIl capolavoro di Erasmo da Rotterdam non è soltanto uno scherzo, un raffinatissimo esercizio di letteratura satirica. Non è neppure soltanto un pamphlet polemico ante litteram, una sferzante denuncia del potere. L'Elogio della Follia è anche, davvero, un elogio della follia: non, però, di quella suscitata dagli Inferi e dalle Furie vendicative, ma di quella che abita nelle apparenze e nelle illusioni che attraversano la nostra vita, individuale e collettiva. L'amicizia, l'amore, il matrimonio, la politica, la guerra, l'economia, l'arte, la scienza, la fede e, insomma, la vita si reggono sulla follia. Soprattutto, l'Elogio erasmiano, proprio mentre denuncia l'ipocrisia, la doppiezza intrinseca ai nostri ruoli sociali, mostra che questa doppiezza è insuperabile, che dietro a ogni maschera non c'è nessun volto, che l'apparenza è tutta la realtà che abbiamo. E allora l'Elogio diventa vera e propria meditazione filosofica.Giovanni Missaglia
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