Nel corso del 2015 sono state 295 le pratiche avviate – a livello individuale o collettivo – presso gli Uffici vertenze della Cisl situati in Provincia di Lecco, con il coinvolgimento di 436 lavoratori. Essi costituiscono il 34% circa dell’intera forza lavoro che, nel lecchese e monzese, si è rivolta a questo servizio, pari ad un totale di 1.279 persone. Ammonta a 12 milioni di euro la somma “recuperata” lo scorso anno a vantaggio dei lavoratori delle due Province, costituita da mancati pagamenti vantati nei confronti delle aziende o risarcimenti per danni. Di questi, 5 milioni di euro riguardano il territorio lecchese. Mario Todeschini e Stefano GoiA fare il “punto” su un servizio che vede un calo nel numero delle vertenze trattate, e un profondo cambiamento nella tipologia delle situazioni affrontate, sono stati il segretario generale Mario Todeschini e il direttore dell’Ufficio Vertenze Stefano Goi. “Il 2015 è stato il primo anno nel quale la Cisl ha lavorato unitariamente sui due territori provinciali, attraverso gli uffici di Merate e Lecco, Vimercate, Carate e Seregno” ha spiegato Todeschini. “Sono 149 i fallimenti dichiarati nei due territori lo scorso anno, 499 i lavoratori coinvolti. La crisi ha colpito ancora duramente, e questo ha determinato un calo nel numero delle vertenze affrontate dai nostri uffici. Questo perché il contenzioso “tipico”, legato a questioni contrattuali, è diminuito molto. Oggi i dipendenti si rivolgono a noi quando hanno perso il posto di lavoro”. Questo il riassunto dei fallimenti nelle due Province nel 2015:“Si può arrivare a spendere 260 euro per la tassa necessaria alle pratiche per il tribunale, dipende dal reddito dell’anno precedente e dal tipo di vertenza in corso” ha spiegato Stefano Goi. “In pieno periodo di crisi erano le grandi e medie aziende a fallire, ora sono quelle piccole, a conduzione famigliare. Il calo delle vertenze è anche dovuto al fatto che le persone si rivolgono a noi dopo che sono state lasciate a casa, perché temono di perdere il posto. Questa situazione è dovuta alle disposizioni del Governo, che se da una parte afferma di voler incentivare i contratti a tempo indeterminato, dall’altra permette quelli a termine di 36 mesi con la possibilità di rinnovi. Altro problema è quello delle spese che i lavoratori, già in difficoltà, si ritrovano a dover affrontare, tra tasse ed eventuali spese legali”. Questo il prospetto delle pratiche trattate dagli uffici vertenze Cisl, e i lavoratori coinvolti, lo scorso anno nei diversi territori:La maggior parte delle vertenze sindacali (264) fanno riferimento al settore del commercio - seguiti da metalmeccanico (150) e edili (112) – cioè a dipendenti di esercizi nell’abito di turismo, negozi e ristorazione. Tra le motivazioni alla base delle richieste di apertura pratiche, predominanti risultano il recupero crediti (520 nel 2015 nei due territori) e l’opposizione al licenziamento (158): “I rapporti di lavoro e i contratti sono profondamente cambiati nel corso degli ultimi anni, in molti casi viene meno la possibilità della continuità lavorativa. È frequente l’utilizzo dei voucher destinati al lavoro occasionale, una modalità di pagamento con la quale abbiamo a che fare spesso, nell’ambito di vertenze per lavoro nero” ha spiegato il responsabile del servizio. L'ufficio vertenze leccheseNei due uffici di Lecco e Merate lavorano 5 operatori sindacali che ricevono una opportuna formazione in diritto del lavoro, che fanno riferimento ad alcuni avvocati per l’assistenza in caso di vertenza individuale, collettiva (presentata da più lavoratori) o fallimentare (che riguarda l’intera forza lavoro che vanta dei crediti nei confronti delle aziende in questione).
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