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Lecco: inaugurato il Polo Frassoni, struttura per il sollievo, che ospiterà anziani ''fragili''

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“Un sogno diventato realtà, il risultato di un lavoro corale e sinergico a favore della comunità e delle fasce più deboli della popolazione”.Questa la descrizione del Polo Frassoni, inaugurato ufficialmente nella mattinata di oggi, sabato 9 aprile. Si tratta di una struttura socio-sanitaria all’avanguardia ubicata nel quartiere Castello del comune di Lecco, e realizzata grazie all’indispensabile contributo economico delle due Fondazioni “Fratelli Frassoni” e “Provincia di Lecco Onlus”. In tanti, dopo i discorsi delle autorità e il taglio del nastro, hanno voluto cogliere l’occasione di visitare personalmente l’immobile, in grado di ospitare 11 persone nei posti letto degli alloggi residenziali e di accogliere anziani non completamente autosufficienti e indigenti nell’ambito di programmi semi-residenziali e riabilitativi.Il taglio del nastro“Questa giornata rappresenta davvero il coronamento di un grande sogno” ha affermato Manetto Fabroni, Presidente della Fondazione Fratelli Frassoni, “un desiderio che si è potuto realizzare solo grazie al patrimonio immobiliare dei tre fratelli, molto noti in zona per la loro particolare sensibilità nei confronti di anziani e malati, e alla collaborazione con la Fondazione Provincia di Lecco Onlus. L’idea di partenza era quella di donare quest’area, di loro proprietà, alla collettività, cercando di operare in modo discreto e sobrio. Proprio come i tre fratelli, trasferitisi a Lecco in giovanissima età a causa della perdita di entrambi i genitori, avrebbero desiderato”. Il primo destinatario del lascito era il Comune di Lecco, che però ha fatto immediatamente sapere di non poter finanziare i lavori: il progetto è stato quindi acquisito dalle due Fondazioni, che si sono sobbarcate tutti i costi necessari. “Il percorso, durato cinque anni, è stato molto lungo e complesso, e ci ha costretti a fronteggiare diversi problemi burocratici, nonché alcuni di carattere più strettamente architettonico e sanitario. Un incontro importante è stato quello con la Società Polaris di Milano, che ha compreso subito i nostri obiettivi e ci ha aiutato a portarli a compimento, realizzando una struttura funzionale e moderna, a servizio degli anziani fragili e solo parzialmente autosufficienti del nostro territorio”.[GALLERYCENTRALE]“Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno” ha proseguito Mario Romano Negri, Presidente della Fondazione Provincia di Lecco Onlus, “anche io ci tengo a sottolineare il fatto che il progetto è stato finanziato grazie anche ad un accordo di programma con il Comune, la Regione e l’ATS della Brianza, un’esperienza che si è rivelata particolarmente proficua soprattutto per la gestione delle spese. Si tratta di un investimento etico e sociale, che prevede un programma di attività e risorse molto diversificate, a seconda delle singole esigenze: qui abbiamo la possibilità di offrire allo stesso tempo prestazioni residenziali in loco e domiciliari, con servizi ben integrati nel preesistente tessuto socio-sanitario del territorio e livelli eccellenti di prestazioni”.Al centro Monsignor Maurizio Rolla al momento della benedizione solenne del Polo Frassoni“Il nostro territorio ha sempre più bisogno di strutture all’avanguardia come questa: anche in questi anni di crisi economica, la città di Lecco si è sempre dimostrata lungimirante e produttiva, impegnandosi attivamente anche nell’ambito del sociale, come testimonia questa importante struttura, che riscuote tutto l’apprezzamento e il favore della Regione Lombardia” ha dichiarato Daniele Nava, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia.“Questo progetto è davvero emblematico di una scelta oculata e coraggiosa di una sperimentazione “dal basso”, di innovazione e di previsione dei servizi necessari al territorio” ha aggiunto Massimo Giupponi, Direttore Generale dell’ATS della Brianza. “Le diverse fasi dei lavori hanno unito risorse e competenze di ogni tipo, nonostante le naturali difficoltà e le fatiche che anche questo territorio ha conosciuto da vicino. Tutti noi dobbiamo cercare di imparare da questo straordinario percorso per crescere e migliorare sempre di più, continuando ad operare a favore del bene comune”.Da sinistra: Daniele Nava Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, Massimo Giupponi Direttore Generale dell’ATS della Brianza, e Virginio Brivio sindaco di Lecco“Questa struttura permette di identificare Lecco come una città di servizi, soprattutto nell’ambito del sociale” ha affermato il sindaco Virginio Brivio. “Nonostante le scarse disponibilità economiche, abbiamo sempre cercato di costruire le condizioni necessarie alla realizzazione del progetto e di collaborare attivamente con le due Fondazioni. Questa struttura potrà servirsi di apparati tecnologici all’avanguardia, grazie anche a una timida collaborazione intrapresa con il Politecnico di Lecco, l’Univer Lecco e il CNR, con cui abbiamo instaurato un dialogo proficuo. Intorno al progetto hanno ruotato tanti soggetti, tra cui l’Istituto “Airoldi & Muzzi”, con cui ci siamo confrontati più volte, e le cooperative assistenziali del territorio: un aiuto importante, inoltre, è giunto dal Fondo Federale per le politiche sociali messo a disposizione dalla Regione, che ci ha permesso di accelerare notevolmente i tempi di esecuzione dei lavori. L’obiettivo, che con questa struttura abbiamo raggiunto, era quello di rispondere alle esigenze più sentite nella nostra comunità, con la costruzione di un welfare che coinvolge tutti. La sfida che ci attende ora è quella di rendere viva e “calda” questa realtà, per cui auguro a tutti coloro i quali saranno impiegati qui un buon lavoro”.Da sinistra: Marina Panzeri direttrice del settore servizi sociali del Comune di Lecco, Manetto Fabroni Presidente della Fondazione Fratelli Frassonie Mario Romano Negri Presidente della Fondazione Provincia di Lecco Onlus “Abbiamo di fronte una grande sfida, una responsabilità importante, che affronteremo come abbiamo fatto finora, con un lavoro corale, in sinergia” ha concluso Claudia Pattarini, Presidente della società cooperativa “Like Community SCS”. “La Fondazione “Istituti Riuniti Airoldi & Muzzi”, storica residenza per gli anziani della Provincia, sarà coinvolta direttamente nella gestione concreta del Polo Frassoni, unitamente alla cooperativa “L’Arcobaleno SCS Onlus” e a “Sineresi SCS Onlus”, per l’esperienza e le competenze sviluppate nel corso degli anni. "Il percorso, comunque, non è terminato: siamo sempre attivi sul fronte delle sperimentazioni, in modo particolare nell’ambito degli interventi sanitari e psicologici, per cui stiamo cercando di intraprendere una collaborazione per esempio con la Fondazione “Don Gnocchi” di Milano e con l’Università Cattolica. L’interesse più grande, però, riguarda il contesto culturale: la sfida, per cui abbiamo bisogno del supporto di tutti, è quella di sfatare i tabù legati a malattie come la demenza senile e l’Alzheimer, con un lavoro di sensibilizzazione e informazione che promuova l’integrazione e l’accoglienza degli indigenti. I nostri programmi, in conclusione, sono rivolti ad anziani fragili che sentono il bisogno di una maggiore protezione, magari anche per dare un po’ di sollievo alle rispettive famiglie”. Oltre agli 11 posti letto e ai servizi semi-residenziali, saranno offerti supporti domiciliari con infermieri, psicologi e assistenti sociali, in un’ottica di flessibilità e personalizzazione dei singoli interventi. Per accedere alla struttura è necessario presentare una domanda, e ogni singolo caso sarà valutato singolarmente.Dopo i discorsi delle autorità, ecco quindi il tanto atteso taglio del nastro, di cui si sono occupati il sindaco Virginio Brivio, il Sottosegretario Regionale Daniele Nava e i Presidenti delle due Fondazioni: il momento è stato suggellato anche dalla benedizione solenne di Monsignor Maurizio Rolla.Prima dell’aperitivo in compagnia, i numerosi presenti hanno avuto la possibilità di effettuare un “tour” completo della struttura, per ammirare da vicino i mini-alloggi, gli studi medici e gli spazi pensati per le attività di riabilitazione e ricreazione.

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