Prosegue in Tribunale a Lecco il processo a carico di un uomo, G.P. le sue iniziali, accusato di lesioni personali nei confronti di un vicino di casa (P.L.). Quest’ultimo, a sua volta processato a seguito della denuncia presentata da G.P. e dalla moglie, è già stato assolto dall’ipotesi di reato di atti persecutori dal giudice monocratico Gian Marco De Vincenzi e, prima ancora, scagionato dall’ipotesi di reato di tentato omicidio (derubricato alla fattispecie meno grave di lesioni aggravate) dal collega Salvatore Catalano.G.P. è inoltre imputato per calunnia, un’accusa questa che condivide con la moglie, nei confronti dell’anziano vicino, un processo “parallelo” originato dal medesimo episodio avvenuto a Vendrogno il 22 aprile 2009. Quel giorno la coppia e l'uomo si sono incontrati. L’anziano, oggi parte lesa, ha spiegato di essere stato colpito con un badile dall’imputato e di aver reagito brandendo una roncola. Quest’ultima ha invece riferito che ad “attaccare” per primo era stato il vicino. Nella mattinata di oggi, venerdì 1° aprile, di fronte al giudice Maria Chiara Arrighi e al Pubblico ministero Alessandro Figini sono stati chiamati a testimoniare i tecnici che hanno effettuato gli accertamenti in fase di indagine su quanto accaduto. Rispondendo alle domande dell’avvocato difensore Ruggero Panzeri e dei legali di parte civile Flavio Natali e Elena Barra, hanno certificato la presenza sul badile “incriminato” di sangue corrispondente al profilo genetico di P.L., mentre sulla roncola non erano presenti tracce ematiche. Il processo è stato aggiornato al prossimo 17 giugno, quando sarà ascoltato il medico legale Luca Tajana. Il 13 giugno proseguirà invece di fronte al giudice Enrico Manzi il procedimento per calunnia a carico dei due coniugi.
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