"Siamo colpitissimi da questa azione molto... poliziesca". Non nasconde stupore e dispiacere il responsabile de I Girasoli a poche ore dallo "sgombero" ordinato dalla Prefettura di tutte le strutture di accoglienza per richiedenti asilo in gestione alla Cooperativa sul territorio della provincia di Lecco, giustificato dall'organismo di governo locale sulla base di presunte "gravi inadempienze". "Il prelievo degli ospiti è avvenuto con sole tre ore di preavviso, dopo una telefonata fatta alla nostra sede ieri sera intorno alle 18.30. Nessuno negli alloggi sapeva nulla: né i responsabili, né gli operatori, né tanto meno i ragazzi. Sono arrivati a prenderli, a seconda del paese, alle 20, alle 20.30, alle 21.00 ma anche a mezzanotte e alla una di notte" denuncia il referente della realtà cooperativa che, in gran parte della Lombardia, opera nei campi più disparati del sociale, occupandosi non solo di migranti ma anche di minori soli, donne con bambini e padri separati. "L'ultima ispezione risale a gennaio poi non è più successo nulla, se non tantissime telefonate e tantissimi contatti con diversi membri della Prefettura. Per questo siamo rimasti impressionati dalle modalità allucinanti scelte per trasferire gli ospiti, trattati come pacchi, come un numero e non certamente come esseri umani. Sono stati invitati, in piena notte, a preparare le valigie senza ricevere alcuna spiegazione anche perché, agli sgomberi, non ha partecipato nessun funzionario: c'erano soltanto membri delle altre cooperative, senza documenti identificativi nonché in un certo imbarazzo. Non ci era mai capitato e spero proprio non capiterà mai più in futuro una cosa del genere, tollerabile solo dinnanzi a situazioni fortemente disagiate. Se anche la Cooperativa fosse stata davvero inadempiente, si poteva comunque concordare serenamente lo spostamento. Anche perché se non avesse ottemperato ai propri obblighi il problema non sarebbe sorto comunque il 31 marzo: stupisce dunque la scelta di operare in contemporanea, nel corso di una notte. Nella telefonata ricevuta in sede è stato fatto accenno alla necessaria razionalizzazione degli utenti in provincia di Lecco e dunque la necessità di non prorogare la convenzione in atto con la Cooperativa, in scadenza proprio ieri, 31 marzo. E pensare che I Girasoli, da gennaio, preoccupati, hanno inoltrato una serie di Pec alla Prefettura per chiedere informazioni circa il rinnovo, senza aver mai ricevuto risposte". Una quarantina, complessivamente, i richiedenti asilo coinvolti nella vicenda, ospitati fino a ieri in abitazioni private site in Calco, Merate, Galbiate, Valgreghentino, Malgrate, Lecco e Rogeno. "Qualcuno ci ha chiamato nel pomeriggio, piangendo, dicendo - ma si tratta di dichiarazioni che non abbiamo potuto verificare - di aver trascorso la notte su materassi a terra o di essere finiti in container, dopo aver trascorso gli ultimi mesi nei nostri appartamenti e nelle nostre villette. C'è chi si è ritrovato a dormire in camerate da 12 uomini con un solo bagno quando noi mettevamo a disposizione camere con servizi ogni 4 persone. E questi sarebbero i miglioramenti?". Nello sfogo del responsabile, toccato poi, un altro tasto delicato: "se la Prefettura voleva interrompere il rapporto con noi, bastava dirlo, nessun problema. Ora invece, senza alcun preavviso, ci troviamo con affitti per sei mesi o cauzioni da continuare a pagare: una barcata di soldi che dovremo sborsare. Senza considerare otto operatori - quattro dei quali con famiglia e con figli piccolissimi - trovatisi da un giorno all'altro senza un lavoro". Lo spazio è chiaramente a disposizione per repliche o precisazioni.
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