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Lecco: il rilancio della Piccola bloccato da FS da 30 anni, ora Brivio usa il pugno duro

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E' a pochi passi dal centro e a una manciata di metri dal Politecnico, ma l'area della "Piccola velocità" a Lecco continua a rimanere nient'altro che un grande parcheggio usato due mattine a settimana per il mercato.Tanti i progetti avanzati per il rilancio e la riqualificazione della zona (dal mercato coperto alla creazione di negozi al posto del muraglione su via Ghislanzoni), che però si devono scontrare con un "Impaludamento" che dura da oltre 30 anni.Nel 1985 il Comune di Lecco ha infatti firmato una convenzione con FS, proprietaria de "La Piccola": il complesso sarebbe dovuta passare nelle mani di Palazzo Bovara, che in cambio avrebbe ceduto l'area nella zona tra l'interscambio e la stazione di Maggianico.L’area della “Piccola velocità”"All'epoca si disse che in un anno si sarebbe firmato l'atto notarile, ma sono passati 31 anni e ancora non ci siamo riusciti. Con il risultato che le Ferrovie hanno utilizzato l'area del Bione come se fosse loro, costruendo strutture e posizionando binari. Mentre noi oggi - se anche avessimo i soldi necessari - non potremmo fare nulla per la Piccola perché non ne siamo ancora proprietari. C'è una convenzione che dice che l'area c'è stata destinata, ma il passaggio non è ancora avvenuto" ha spiegato il sindaco Brivio in Commissione Patrimonio.A complicare l'iter è subentrato il fatto che la convenzione è stata firmata a suo tempo da Fs ma ora i soggetti coinvolti sono aumentati con la creazione di Rfi ed Fs Logistic: "senza nemmeno avvisarci la Piccola è stata intestata a queste due società: si è creato un groviglio di interlocutori che ha tentato anche di non riconoscere più l'accordo originariamente stipulato".L’ingresso da via AmendolaNon sono mancati momenti di confronto, anche duro, con le Ferrovie: "Abbiamo diffidato l'amministratore Moretti di dare attuazione alla convenzione, ma abbiamo trovato un interlocutore arrogante" è stato il commento di Brivio, che ha perso le staffe e il suo "diplomatismo". "Voglio che questo rimanga a verbale: l'arroganza di Moretti è stata quella tipica di chi non ha ragioni da spendere".Ora si sta cercando di creare un tavolo condiviso - per il quale si sta muovendo anche il sottosegretario al ministero dei trasporti Umberto De Caro - per arrivare a firmare finalmente davanti ad un notaio la consegna della permuta: "La Piccola ha un valore sicuramente maggiore che non il Bione, dove però la società ha agito come se ne fosse proprietaria, posizionando binari e strutture che hanno generato introiti che crediamo siano sufficienti a "compensare" il divario del valore tra le due aree" ha continuato il sindaco. "E ognuno poi si assume il rischio di eventuali interventi di bonifica qualora siano necessari".Uno degli edifici abbandonati all’interno dell’areaIntanto il Comune ha voluto lanciare un messaggio forte a Fs, sgomberando il magazzino presente alla Piccola: "In tutti questi anni non abbiamo cavato un ragno dal buco ma ora siamo pronti a cercare altre strade da percorrere" è stato il "monito" di Corrado Valsecchi.La ben nota lentezza (anzi questa volta potremmo parafrasarla in "piccola velocità") della burocrazia questa volta ha superato se stessa.In tanto i cittadini non possono fare altro che attendere, come hanno fatto gli ultimi 30 anni. La Piccola rimane lì, con quell'aria malinconica e triste, con le strutture malconce e pericolanti che danno rifugio a disperati e senzatetto.

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