Gentilissimi, credo che buona norma giornalistica sia quella di scrivere nome e cognome delle persone implicate in certe vicende, a maggior ragione quando si tratta di evasioni fiscali che sono le più odiose. Poi non si ha la stessa accortezza nello scrivere nomi e cognomi di chi, per esempio, ha rubato una mela o ha compiuto una truffa. La privacy in questi casi non ha diritto di cittadinanza. Secondo voi quando Dolce e Gabbana sono stati accusati di evasione fiscale i giornali hanno tralasciato nomi e cognomi dei presunti evasori? Credo che la cronaca debba contenere rispetto per i protagonisti e anche i lettori. Buon giornata.SergioLa cronaca deve essere anche precisa, proprio nel rispetto dei lettori, dei protagonisti della vicenda e... del culo dei giornalisti che per un nome sbagliato ne pagano le conseguenze, giustamente.La notizia della presunta (tale al momento deve essere considerata) evasione è stata data in prima battuta in forma "anonima", perche "anonimo" è il comunicato sulla vicenda diffuso dalla Guardia di Finanza. Poi - avuta conferma del nominativo dello stilista da fonti chiaramente ufficiali e attendibili - è stata aggiornata, con tanto di nome, cognome e foto dello stesso.E ci consenta, essendo un quotidiano libero, ci siamo potuti permettere di farlo fino ad ora con i ladri di prosciutto (verso i quali alle volte, mossi da umana comprensione e ben consapevoli del fatto che un nome pubblicato online è rintracciabile in eterno in rete a differenza dello stesso nome messo nero su bianco su un carteceo presto utilizzato per imballare le uova, ci autocensuriamo) ma anche con tutti gli imprenditori "attenzionati" dalla Finanza per sopposte evasioni con "qualche" zero dopo la prima cifra...Una certa Ferrari gialla, insegna: siamo stati i primi a rompere il muro del silenzio e non proprio tutti ci hanno seguito. Il potere di una strisciata di pubblicità.A.M.
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