Tre anni di reclusione e 880 euro di multa. E' la pena sentenziata stamani dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, nei confronti di Denise Di Sipio, classe 1987, a giudizio per il reato di truffa aggravata in concorso.Tradotta presso il palazzo di giustizia cittadino dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere Bassone di Como, dove si trova detenuta dal novembre scorso, l'imputata doveva rispondere di una serie di truffe online commesse nel periodo compreso tra il febbraio 2014 e il luglio 2015, quando risiedeva a Colico e a Lecco.Vittime svariati soggetti - nessuno dei quali ha manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile - che rispondevano ad annunci per offerte commerciali postati dalla donna su note piattaforme di e-commerce: Ebay e Subito.it, senza vedersi però recapitare la merce ordinata.La giovane ha preso parte all'udienza nella quale il suo difensore di fiducia, l'avvocato Sonia Bova, ha ribadito l'intenzione di avvalersi di un rito alternativo. Su consenso prestato dal pubblico ministero Paolo Del Grosso - che lo scorso novembre aveva chiesto al Gip del tribunale l'applicazione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna - Denise Di Sipio ha patteggiato la pena di 3 anni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 880 euro, in continuazione con una precedenza sentenza.Accolta infine la richiesta avanzata dal difensore per l'ottenimento degli arresti domiciliari.Un fenomeno, quello delle truffe online, sul quale la Procura di Lecco ha voluto porre particolare attenzione, grazie ad un'attività di indagine che ha portato, nel recente passato, all'esecuzione di altre tre misure cautelari detentive nei confronti di altrettanti soggetti. Obiettivo era il contrasto della circostanza aggravante della "minorata difesa", in quanto si è ritenuto che i soggetti arrestati commettessero i reati approfittando dei contatti telematici e a distanza, che non permettono alla persona offesa di controllare l'identità e la serietà dell'interlocutore-contraente, né l'esistenza del bene offerto.
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