E' uno progetto di crescita molto intenso quello che stanno vivendo gli adolescenti della Comunità Pastorale "Madonna alla Rovinata", che nell'anno del Giubileo della Misericordia hanno voluto incontrare gli anziani del Centro Diurno Integrato Laser di Lecco. I ragazzi - incontrando il responsabile Maurizio Volpi - hanno conosciuto così una realtà "dove gli operatori e i volontari non svolgono semplicemente un lavoro: compiono una missione, un atto di amore e di carità quotidiano". Nelle prossime settimane - a partire da oggi, mercoledì 16 marzo - 40 adolescenti visiteranno in gruppetti di dieci il centro Laser. I ragazzi e gli educatori della Comunità Pastorale ''Madonna della Rovinata'' Questo il messaggio che hanno voluto lanciare:In questo Anno Santo della Misericordia noi giovani educatori con il nostro gruppo adolescenti della Comunità Pastorale “Madonna alla Rovinata”, in seguito a riunioni, incontri e discussioni abbiamo deciso di concretizzare una delle svariate facce della Misericordia andando a far visita agli anziani ospiti del Centro Diurno Integrato LASER di Lecco. Prima di iniziare con le visite presso il Centro, nella serata di giovedì 10 marzo, presso l’Oratorio di Germanedo, abbiamo avuto il piacere di assistere alla testimonianza di Maurizio Volpi, responsabile del Centro, e di Innocente Corti, privilegiato ospite del Centro: con la loro chiarezza espositiva, con la loro simpatia e soprattutto con le loro vite ci hanno aiutati a comprendere cosa significa sperimentare la tenerezza, l’amore e la cura in una struttura per anziani. Al Centro LASER, gli operatori e i volontari non svolgono semplicemente un lavoro: per noi compiono una missione, un atto di amore e di carità quotidiano. Tutti contribuiscono alla cura della persona in quanto uomo e donna con una dignità, con un bisogno di assistenza e aiuto, persone con limiti, che sperimentano la frustrazione di non avere più memoria, di non essere più autonomi e perciò di necessitare di attenzioni costanti. Le diagnosi, le patologie, le malattie degli ospiti del Centro non vengono sminuite o sottovalutate; anzi, si cerca di valorizzare e potenziare le capacità residue anche dei pazienti più compromessi, al fine di permettere una serena permanenza nella struttura. Tutto ciò attraverso diverse attività: fisioterapia, monitoraggio sanitario, animazione, lettura, giochi di società, arteterapia, musica e preghiera. Ognuno con le sue fragilità entra in una grande casa, resa accogliente e serena per il benessere degli ospiti: chi di noi ha avuto modo di entrarvi, ha sperimentato sulla sua pelle e con i suoi occhi la verità di quanto Maurizio e Innocente ci hanno raccontato. Oltre alla bellezza di una struttura polifunzionale dove ognuno, ospite autonomo e ospite con deficit gravi, è assistito. Abbiamo compreso come gli operatori siano capaci di guardare oltre le mancanze degli ospiti, dando importanza alle loro storie di vita, ai loro bisogni non solo psicofisici ma anche affettivi e sociali; l’aria che si respira è ben lontana da quella di solitudine o di abbandono a se stessi (ci ha detto Innocente: “Nessuno al Centro Diurno è mai solo”) ma è quella che riassumerei con tre parole: COLLABORAZIONE, un prezioso, efficace e tenace lavoro di equipe, AMORE, la passione in quello che si fa e nelle relazioni con gli ospiti di questa grande casa e infine ATTENZIONE, nulla è lasciato al caso, ogni giorno, ogni momento è organizzato per gli ospiti che possono quindi mantenere le loro capacità, svolgere svariate attività e, perché no, “fare qualche bella mangiata in compagnia o uscita di gruppo” (parole di Innocente, che con nostra grande ammirazione lo scorso settembre ha compiuto a 85 anni il suo primo pellegrinaggio a Lourdes). L’incontro per noi è stato prezioso e utile, in un clima di rispetto, serietà e allo stesso tempo allegria: non sono mancati dei sorrisi grazie agli aneddoti di Innocente sulla sua vita prima dell’ingresso al Centro Diurno LASER e dopo con la sua nuova vita all’interno del Centro; non sono nemmeno mancati momenti di commozione e riflessione suscitati da considerazioni sulla bellezza del mondo (di cui spesso ci dimentichiamo o che ci vogliono tenere nascosto) e sulla grandezza del cuore dei genitori. Arricchiti e fiduciosi, ci auguriamo di poter sperimentare attraverso le nostre prossime visite (una decina di visite di un’oretta circa che coinvolgeranno una quarantina di ragazzi, a partire da mercoledì 16 marzo), tutto quello che ci hanno trasmesso, supportati dal nostro entusiasmo e dalla nostra energia. Noi giovani faremo tesoro di quanto ci hanno raccontato con le loro parole, con il video / foto e con il loro impegno, volendo sottolineare e far nostra la citazione di Papa Francesco che Maurizio ha fatto al termine della serata: “La nostra rivoluzione passa attraverso la tenerezza, attraverso la gioia che diventa sempre prossimità, che si fa compassione e ci porta a coinvolgerci, per servire, nella vita degli altri”.Lucia Balatti, gli educatori e i ragazzi
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