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Contratto Enel a nome di un altro, una donna viene assolta

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È stata assolta per non aver commesso il fatto una donna accusata di truffa e falsità in scrittura privata, per aver - stando al quadro accusatorio - sottoscritto un contratto Enel a nome di un’altra signora.La parte lesa, comparsa in Tribunale venerdì assistita dal dottor Christian Fortunati, ha ricevuto presso la propria abitazione tre bollette – per un ammontare complessivo di 253 € - intestate a suo nome e riguardanti un immobile situato a Lecco. Disconoscendo tale fornitura, ha denunciato l’accaduto costituendosi poi parte civile nel procedimento originato dal proprio esposto.“Non c’è alcuna scrittura privata poiché non vi è alcuna firma della mia assistita su nessun contratto” ha spiegato in aula l’avvocato difensore dell’imputata, Giuseppe Visconti. “L’eventuale truffa non sarebbe a carico della parte lesa, ma nei confronti di Enel che è titolare di interesse. Manca qualsiasi prova che a chiedere l’allacciamento sia stata l’imputata. Il racconto della parte civile è alquanto confuso, la sua querela irrilevante. Chiunque potrebbe aver telefonato ad Enel affermando di avere un altro nome”.Il legale ha chiesto il non doversi procedere – in subordine l’assoluzione – per la falsità in scrittura privata e per la truffa, reato depenalizzato.Il Pubblico ministero Mattia Mascaro ha chiesto l’assoluzione della donna mentre l'avvocato Fortunati, esprimendosi per la condanna, ha indicato per la sua assistita – a cui le bollette in questione sono state annullate – un risarcimento di 2.000 €.Il giudice Enrico Manzi ha assolto l’imputata da ogni accusa.

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