Marco CalvettiUn mio carissimo amico, nonché collega, mi ha raccontato un episodio, vissuto da protagonista, che non esito a raccogliere nell'antologia della malasanità.Berto, nome di fantasia ma non troppo, é un cultore della medicina preventiva ed essendo uno che non sa resistere alle tentazioni, specie a tavola, si ritrova spesso a fare i conti con valori clinici oscillanti. Colesterolo, trigliceridi, pressione arteriosa, scandiscono le sue battaglie quotidiane di buongustaio, nonostante la moglie agisca da coscienza critica e gli rimproveri, ogni dì i peccati di gola.A metà dicembre del 2015 davanti alla glicemia che faceva le bizze é stato dirottato dal medico che l'aveva in cura allo sportello dell'ospedale Manzoni per fissare una visita specialistica dal dietologo. Con il Natale alle porte, carico di leccornie e di attentati alla salute, gli tornava utile mettere insieme diagnosi e terapia per evitare che un inizio di diabete potesse degenerare. Ebbene la visita gli é stata fissata per il 27 maggio 2016. Ai miei occhi e ai suoi, il fatto é gravissimo, anche perché si ripete quotidianamente per altre branche e tipologie. Mi basta ricordare che a mio padre, ultranovantenne, dopo l'intervento alla cataratta all'occhio sinistro, rinviarono quello per il destro all'anno successivo. Non sto a raccontare quale putiferio ne nacque, con il vecchio Alberto Calvetti che si precipito a Monza.Siccome io credo che le eccellenze, le famose eccellenze, negli ospedali non si conquistino solo con miracolistici salvataggi del paziente affetto da dissecazione aortica (come é capitato di recente con esito favorevole), ma che la reputazione dipenda dalla efficacia e dalla tempestività mostrate nella routine, a me pare che anche al Manzoni sia necessaria e urgente una svolta organizzativa.Il mio amico Berto, esperto di tribunali, di cause civili e penali, non vorrei che nell'attesa, peggiorando i valori, si ritrovasse, a primavera inoltrata, a dover sopportare terapie più massicce e impegnative. In quel caso sono pronto a scommettere che non esiterebbe un minuto a prendere carta e penna per formalizzare un esposto alla Procura della Repubblica. A estremi mali estremi rimedi, anche se sono certo che quella roccia di Berto sarà in grado di conciliare robuste sedute al desco con prudenti rinunce.La medicina fai da te resta in fondo una buona terapia.
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