Quantcast
Channel: Lecco Online > Ultimi articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 66847

Metastasi, i difensori di Marco Rusconi:cercava di sbolognare Palermo. La comunità di Valmadrera non si è sentita danneggiata

$
0
0
Marco RusconiOrmai mancano solo le requisitorie degli avvocati Zotti, Perillo e Scappaticci nonché le già preannunciate repliche del pubblico ministero Bruna Albertini che, sicuramente, dopo le "bastonate" prese dagli avvocati difensori, affilerà gli artigli per la zampata finale prima che la palla passi al collegio giudicante per il verdetto. Il processo originato dall'inchiesta Metastasi galoppa ormai verso il traguardo. A "tirare la volata" quest'oggi sono stati i legali di ulteriori cinque imputati, con il ghiaccio rotto dall'avvocato Michele D'Agostino per la coppia Gilvana Goncalves - Claudio Bongarzone e il pomeriggio riservato ai penalisti Marilena e Patrizia Guglielmana per Claudio Crotta e Filippo Bignardi e Antonio Giarletta per Alessio Ghislanzoni. Nel bel mezzo l'arringa più attesa, almeno tra quelle calendarizzate per la giornata odierna. Alle 10.30 ha infatti preso la parola il difensore dell'ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, l'avvocato Enrico Giarda, affiancato per l'occasione anche dal padre, il professor Angelo Giarda che, in chiusura, non ha mancato di dare un proprio fine contributo in punto di diritto. Il monologo del penalista milanese, come egli stesso ha anticipato nelle primissime battute del proprio intervento, si è incentrato su tre tronconi, non nettamente distinti l'uno dall'altro e dunque sulle accuse mosse nei confronti dell'ingegnere con la tessera del Pd: turbativa d'asta, corruzione e l'aggravante dell'aver favorito, con il proprio comportamento, la presunta associazione per delinquere di stampo mafioso capeggiata - ritiene il pubblico ministero che ha fatto proprio il quadro accusatorio confezionato dal Gico della Guardia di Finanza - da Mario Trovato. Il professor Angelo GiardaSotto l'avvocato Enrico Giarda"Dimostreremo  - ha invece sostenuto Giarda, passando in rassegna il primo punto - che le condotte contestate non sono penalmente rilevanti o idonee a turbare l'esito della gara" per poi elencare una serie di intercettazioni in cui il presunto sodale alla Locale lecchese Ernesto Palermo (già condannato in abbreviato a Milano ma sollevato dall'ipotesi di reato prevista dall'articolo 416bis cp) indica quale giorno della pubblicazione del bando per il Pratone di Parè, più date diverse, tutte errate rispetto all'ormai famoso 9 aprile 2010. "Tutte le notizie che il Pm ritiene clamorose - ha così argomentato l'avvocato facendo allusione alle presunte "spifferate" del proprio assistito in favore dello stesso Palermo e dei suoi amici della "Lido di Parè srl" Antonello Redaelli e Saverio Lilliu - si rivelano inesatte o addirittura false. Il sindaco Rusconi cercava di "sbolognare" velocemente Palermo e gli rispondeva la prima cosa che gli veniva in mente". E ancora: "Né gli ha detto quanto usciva il bando, né gli ha dato il bando nuovo" ha affermato, confutando, sfruttando le registrazioni operate nel corso delle indagini, la tesi accusatoria secondo la quale il borgomastro avrebbe anticipato il documento ai presunti affiliati del clan Trovato. Tutte le informazioni date - a un ferraiolo e un taxista che mai, prima di quel momento avevano partecipato ad una gara pubblica, come evidenziato in un inciso dal penalista - sarebbero state indicazioni già di dominio pubblico, come sostenuto anche da Gandino Scola, Cristian Francese e Emilio Zangari per i quali, al termine della propria requisitoria, così come per Virginio Brivio e Alberto Invernizzi, il magistrato ha chiesto la trasmissione degli atti, ipotizzando probabilmente la falsa testimonianza, una scelta bollata come "una scorciatoia" dall'avvocato Giarda, per demolire deposizioni che a suo giudizio non hanno portato acqua al mulino della pubblica accusa. "L'ipotetico aiuto è insussistente" ha così potuto dichiarate il difensore di Marco Rusconi, descritto come un 33enne alla sua prima esperienza da sindaco, non chiuso nella stanza dei bottoni a prendere decisioni da solo quanto piuttosto - purtroppo - mal consigliato sia dal segretario comunale sia dall'avvocato amministrativista (nonché ex primo cittadino) Mario Anghileri ai quali si sarebbe rivolto nella gestione della pratica del Pratone. Non sarebbe poi stato nemmeno lui ad avere "l'ideona" di sostituire Saverio Lilliu - pregiudicato - nell'assetto societario della "Lido di Parè" con la sua compagna bensì di Antonello Redaelli, come provato da un'altra intercettazione. "Infondata" è stata dunque definita la turbativa d'asta, senza dimenticare - da parte dell'avvocato Giarda - anche un affondo in riferimento alla consulenza commissionata dalla Procura, nella quale il dr. Maccabruni avrebbe evidenziato una serie di "anomalie e incomprensioni completamente destituite di fondamento". E non ci sarebbe stata "né promessa né dazione di denaro" ha proseguito il legale, cambiando capo d'imputazione, indicando ancora una volta in Ernesto Palermo il "dominus" di tutto l'episodio e tratteggiando dunque il galbiatese come un soggetto dallo "smodato bisogno di denaro" che "una volta che ha in mano una cifra - i 5.000 euro che si sarebbe fatto dare da Redaelli quale "mazzetta" per comprare l'aiuto del sindaco ndr - non ci mette molto a tenersela". L'insegnate di religione, consigliere comunale a Lecco al tempo dei fatti, stando al quadro fornito dalla difesa di Marco Rusconi, si sarebbe finto intermediario tra la "Lido di Parè" e il borgomastro, senza corrispondere nulla a quest'ultimo, al solo fine di "spillare" denaro ai soci della srl. Del resto, egli stesso, in una telefonata con una collega con la quale ha un certo feeling, avrebbe ammesso i propri problemi di portafoglio ("devo sbloccare dei buoni perché ho in tasca solo tre euro"). "Che fosse un millantatore lo avevano capito anche gli inquirenti che lo ascoltavano" ha rincarato la dose Giarda, elevando ad esempio la mancata protezione del senatore Antonio Rusconi, "minacciato" da Palermo in uno scambio di battute al telefono, lo stesso senatore Antonio Rusconi che a detta del professore col pallino per la politica, si sarebbe rivolto a lui per trasformare un diploma in una laurea, circostanza che non ha mancato di strappare sorrisi in Aula. Chiesta così l'assoluzione anche per il secondo capo d'imputazione, prima di passare a smontare l'aggravante relativa al presunto "favoreggiamento" dell'associazione per delinquere di stampo mafioso, per assenza della consapevolezza di aver a che fare con i supposti affiliati ad un clan e, una volta essere venuto a conoscenza dell'informativa atipica emessa della Prefettura, per aver revocato l'affidamento del Pratone, decisione chiaramente avversa ai soci della "Lido di Parè" dietro ai quali, secondo l'accusa, si nascondeva Trovato. Un'immagine della fiaccolata organizzata a sostegno di Marco Rusconi a Valmadrera"Marco, al 20 luglio - ha sostenuto in un passaggio Giarda in riferimento alle notizie apprese dal prefetto Valentini e dal suo vice Simeone - non ha ancora detto nulla a Palermo, quello che va a parlare di rapporti parentali e della discrezionalità del comune (trattandosi di una informativa e non di un parere interdittivo) è Virginio, Brivio". Invocata dunque l'esclusione anche dell'aggravante nonché quale estrema subordinata la dichiarazione di non doversi procedere per quanto concerne la turbativa d'asta per la tenuità del fatto, aspetto ben descritto dal professor Angelo Giarda nella propria pennellata finale, apparsa come una vera e propria lezione di diritto sul tema nel corso della quale sono stati posti però anche paletti precisi e puntuali relativi al caso specifico. "Si tratta di una vicenda complessa all'interno della quale si è visto più di quanto si poteva vedere" ha sostenuto, facendo un accenno anche al fatto che il proprio assistito si trovi a processo anche per una delibera "collegiale", emessa dalla giunta. "Se gli altri sono stati ritenuti tutti dei bravi ragazzi, anche l'ingegner Rusconi lo è" ha dichiarato per poi focalizzarsi sulla mancata costituzione in giudizio della nuova amministrazione di Valmadrera. L'assenza del sindaco pro-tempore tra le parti civili del processo è stata infatti letta quale riprova della tenuità della presunta offesa patita dal comune con la "comunità del paese che non ha percepito la disvalenza penalizzante del comportamento di Rusconi" anzi, al suo arresto, "la comunità fa quadrato", non ritenendo che la sua condotta abbia avuto risvolti penalmente rilevanti o abbia causato danno alla collettività. A Rusconi, andrebbe così solo rimproverato, ha concluso il professore, l'aver dato una "confidenza superiore al normale" alle persone sbagliate. Il microfono, tra 7 giorni, passa ai restanti difensori. Seguono gli articoli sulle requisitorie degli altri legali intervenuti quest'oggi.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 66847

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>