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Mandello: Scurria - Fasoli, si discute sui canoni demaniali

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Continua a Mandello il "battibecco" tra Casa Comune e Il Paese di tutti: ad agitare le acque del paese lariano, in questi giorni, è una questione di "arretrati". Il sindaco Riccardo Fasoli, secondo quanto riportato da Grazia Scurria, avrebbe infatti accusato le amministrazioni che lo hanno preceduto di riscuotere in modo "distratto" i canoni demaniali. In particolare quella guidata da Casa Comune sarebbe stata "un po' più colpevole", si legge in una nota di Fasoli, "per aver avuto nel cassetto parte delle lettere già dal 2014". La risposta del capogruppo della lista di minoranza non si è fatta di certo attendere, rinfrescando la memoria al primo cittadino. Grazia Scurria ha specificato che l'amministrazione che lo ha preceduto è stata una delle prime ad attivare nel 2006 un vero e proprio censimento del demanio partendo dalle rive del lago, e gli incassi per le occupazioni delle rive sono passati da da circa 50.000 a circa 300.000 euro. A ciò, secondo le cifre riportate dalla stessa esponente di Casa Comune, si sommano  i 100.000 euro nell'ambito del reticolo idrico minore versati nelle casse comunali "dalle grandi aziende che occupano gran parte delle vallette con i loro fabbricati e l'alveo con i ponti di comunicazione". In merito al canone dei privati, essa ha spiegato che si stava valutando la possibilità di "scontare" il 50% dei canoni che resterebbe al Comune, visto che la metà va poi girata alla Regione. A questo punto perché non valuta questa possibilità e dimezza i canoni che ha richiesto?", ha domandato la Scurria rivolgendosi direttamente al leader di 'Il Paese di tutti' e invitando l'attuale amministrazione a rinunciare  alla metà del canone che spetterebbe al comune. "L'ex assessore fa un po' di confusione", ha risposto il sindaco Fasoli. "Il reticolo idrico minore non prevede quote da "girare" alla Regione, bensì dei canoni definiti, non derogabili dal comune. Questi 50% millantati sia per le riduzioni che per la Regione sono quindi fandonie". Egli ha poi espresso critiche sulle valutazioni 'a posteriori' da cui muovono le accuse di Casa Comune. "La legge è ingiusta? E' ingiusta ora? E per le aziende che tanto fanno per il nostro territorio invece era perfetta? Posso condividere, ma non ho e non pretendo di avere il potere di deciderne l'applicazione" ha spiegato il primo cittadino mandellese. "Mi arrabbio con chi crede che non avremmo dovuto far pagare l'imposta e propone insurrezioni. Non sopporto chi ha avuto tempo di fare e solo a posteriori enuncia le proprie strategie piene di buonismo e attenzione ai cittadini", ha concluso Fasoli ribadendo che, per ogni tipo di chiarimento, il suo ufficio e quello dei tecnici "resta sempre a disposizione".

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