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Ipotesi di falsa testimonianza, Brivio e gli altri testimoni si dicono sereni. QLL commenta

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Virginio Brivio“Quello di questa mattina è stato senz’altro un passaggio importante, ma si tratta appunto di un passaggio. Rispetto la requisitoria del Pubblico Ministero, che ha confermato le ipotesi iniziali alla base del processo. Ma è necessario attendere la sentenza per poter esprimere un commento in merito”. Il sindaco di Lecco Virginio Brivio non si sbilancia sull’udienza in aula di questa mattina presso il Tribunale di Lecco, nella quale il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano Bruna Albertini ha richiesto la condanna di tutti i 17 imputati, alcuni dei quali accusati di essere direttamente coinvolti nella Locale della ‘ndrangheta di Lecco con base operativa presso la Pizzeria 046 di via Pasubio. “Nessuno ha mai sostenuto la teoria che il territorio fosse immune da fatti di questo tipo, ora attendiamo il giudizio finale della magistratura”. In merito alla trasmissione degli atti in riferimento alle sue deposizioni chiesta dal Pm, che ha ravvisato la possibile falsa testimonianza da parte del sindaco e altri testimoni, Virginio Brivio si è detto sereno. “Sono tranquillo, mi informerò sulle motivazioni alla base di questa richiesta” ha commentato. “In Aula ho esposto tutto quello che sapevo e che ricordavo su fatti avvenuti alcuni anni prima. Rigetto la tesi di aver omesso informazioni o detto falsità, riguardo accadimenti che riguardano me o altre persone”. “È dall'inizio di questa brutta vicenda che suggeriamo al sindaco di Lecco trasparenza e sincerità, al di là dei rilievi penali e anche fuori dalle aule di giustizia. L'abbiamo fatto l'ultima volta il 4 luglio 2015, ricostruendo contraddizione per contraddizione la "debolezza" della sua deposizione in aula. La richiesta del pm di quest’oggi conferma e rafforza la fondatezza dei nostri rilievi, incroci, sottolineature” si sono affrettati invece a sostenere, in una nota diffusa nel pomeriggio odierno, i rappresentanti di Qui Lecco Libera. “Brivio, infatti, ha raccontato versioni palesemente contrastanti e la Procura - che durante la deposizione, in periodo elettorale (slogan “Il meglio deve ancora venire”), nulla ebbe da eccepire o contestare al sindaco - l’ha evidenziato apertamente. Che tutto ciò possa costituire reato spetta ad altri dimostrarlo; è un fatto indiscutibile, però, che alla cittadinanza sia stata recitata in questi anni, dal sindaco e dai suoi, una “Metastasi” fiabesca profondamente lontana dalla realtà. Per rendersene conto basta rileggersi le deposizioni, le sommarie informazioni, le intercettazioni, le dichiarazioni alla stampa. Come abbiamo fatto, come continueremo a fare”.Alberto Invernizzi, all’epoca dei fatti presidente della Commissione urbanistica del comune di Lecco, si riserva di approfondire le motivazioni alla base della richiesta del Pubblico ministero della DDA. Medesima posizione quella del comandante della Polizia locale di Valmadrera Cristian Francese, interrogato in merito ad un presunto sopralluogo a Parè così come il tecnico Gandino Scola e l’allora consigliere Emilio Zangari. “Ho spiegato in Aula la verità sui fatti, su questo sono sereno. Attendo di saperne di più”.

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