Saranno dislocati in 3 diversi rioni della città i 15 nuovi rifugiati che dovranno arrivare in città come previsto dal nuovo progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Ora si attende solo la conferma del finanziamento da parte del Ministero - che coprirà i costi pari a €. 427.050,00 per la durata di due anni - ma come anticipato nei giorni scorsi è già stato individuato il gestore: un'ats formata dalla lecchese Cooperativa L'Arcobaleno e dal consorzio di cooperative sociali "Mestieri Lombardia" di Milano.L'assessore Riccardo MarianiUn progetto al quale hanno voluto anche aderire Les Cultures, l'Arci, la comunità IL Gabbiano e la Caritas. Ieri, ai consiglieri riuniti in commissione, l'assessore ai servizi sociali del Comune di Lecco Riccardo Mariani ha comunicato anche dove saranno effettivamente alloggiati i 15, che non saranno tra quelli attualmente ospitati in città ma immigrati già da diverso tempo in Italia che hanno visto riconosciuto il loro diritto di asilo.Il progetto presentato dall'Arcobaleno prevede la loro dislocazione in piccole concentrazioni in 3 diversi alloggi sparsi sul territorio comunale. 4 saranno sistemati presso "La capanna" in via Montalbano, 6 presso un appartamento di via Milazzo 22 a Castello e 5 profughi troveranno accoglienza presso "Casa Silvana" in via Ugo Bassi a Pescarenico.Si tratta di abitazioni della Cooperativa Arcobaleno, già utilizzati per housing sociale.No dunque alle "maxi concentrazioni" come quella con cui han dovuto fare i conti i cittadini di Novate di Merate, dove ben 20 richiedenti asilo sono stati alloggiati in un unico appartamento al piano terra di una abitazione privata di via crocefisso 8.
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