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Calolzio: in mostra al Lavello il legame tra l'Adda e Leonardo

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A cinquecento anni dalla sua visita, Leonardo torna in Brianza con una mostra imperdibile che racconta un pezzo importante nella vita e cultura, anche industriale, del nostro territorio.Sulle alzaie abduane di Calolziocorte, il santuario di S. Maria del Lavello, ospita infatti, nella sala esposizioni dell'antico monastero, una mostra che racconta studi e macchine che il Genio Vinciano aveva dedicato all'acqua.  Raffaella Marzolla mentre illustra lamostra con le copie anastatiche del Codice Atlantico di Leonardo, conservato alla Pinacoteca Ambrosiana di MilanoOrganizzata da Raffaella Marzolla in collaborazione con Annamaria Ranzi, responsabile di Villa Monastero, Nevio Lo Martire presidente della Fondazione Santuario del Lavello, e Ugo Panzeri, assessore provinciale con delega alla cultura nonchè sindaco di Brivio, la mostra propone le copie anastatiche delle tavole più significative del Codice Atlantico che Leonardo aveva dedicato all'Adda. Gli originali sono conservati alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. In particolare sono esposti qui i rilievi che il più grande e geniale scienziato, pittore e studioso italiano aveva approfondito per rendere navigabile il fiume da Lecco a Milano. In sintesi, ipotizzando la possibilità, con un canale e altrettante chiuse, di superare i 27,5 metri di dislivello che, in Comune di Paderno, rappresentavano il tratto non navigabile dell'Adda. Nelle tavola 911, Leonardo cita Li Tri Corni di Brivio, che si trovano in realtà sul percorso padernese del fiume. Nella 388 disegni e calcoli per realizzare le chiuse. Le 740 e 741 rappresentano invece i tre laghetti briantei, Oggiono, Annone, Pusiano, mentre la tavola 1097 propone la chiusa milanese di San Cristoforo. Altrettanto interessanti sono gli studi per "trafilare" il ferro (e chi non sa che il lecchese è stato a lungo uno dei poli italiani di questo settore industriale) nonchè quella per "filare" i bozzoli prodotti dal baco da seta, ovvero una delle attività che daranno sviluppo mondiale all'economia brianzola e comasca. Anticipazione, come racconta la nostra storia, dei grandi torcitori, ora musei, che a Garlate e Abbadia Lariana filavano la seta. Nelle ruote idrauliche si può leggere invece il futuro dell'Adda nel tratto compreso tra Paderno e Trezzo. Quello che dalla fine del 1800 aveva visto sorgere, proprio qui, le prime centrali idroelettriche, produttrici dell'energia energia necessaria allo sviluppo delle grandi fabbriche dell'hinterland milanese, nonchè per illuminare piazza del Duomo e la Scala di Milano. Raffaella Marzolla mentre illustra lamostra ad una visitatrice. La copia del Codice Atlantico rappresenta i rilievi dell'Adda da Brivio a Paderno, come li aveva fatti Leonardo.  Non si può dunque mettere in dubbio che Leonardo sia stato uno dei "padri storici" del nostro territorio. Per lo sviluppo della sua economia, ma anche nell'arte. E' noto come gli sfondi della "Vergine delle rocce", nelle due tele conservate al Louvre di Parigi e British Museum di Londra, siano quanto meno molto simili al paesaggio abduano che, ancora oggi, si può vedere nel tratto più interessante del fiume, quello leonardesco con Li Tri Corni. Per "I Promessi Sposi" il Manzoni sceglierà poi Lecco e Pescarenico, ma sempre di Adda si tratta. "Ho voluto raccontare Leonardo attraverso le tavole che aveva dedicato a questo territorio - dice Raffaella Marzolla - il primo foglio della mostra rappresenta invece la lettera con la quale Leonardo aveva presentato nel 1482 a Ludovico il Moro, lo Sforza, che poi lo terrà alla sua corte milanese per quasi vent'anni. Devo dire, e lo faccio da ex responsabile risorse umane di una grande industria, che rappresenta un curriculum quasi perfetto. Se questa mostra è stata possibile - aggiunge Marzolla - dobbiamo ringraziare Annamaria Ranzi e l'assessore Panzeri, che l'ha subito assunta come impegno da realizzare, nonchè Nevio Lo Martire, presidente della Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello".  Aperta da mercoledì, in questi primi tre giorni della settimana, la mostra è stata già visitata da un centinaio di lecchesi e brianzoli. Prenotazioni al 339 8245878.  Rimarrà aperta fino al 30 gennaio. Durante la settimana solo il mattino. Dalle 11 alle 17,00 per il week end. Prenotazioni sono già arrivate dalle scuole. E' possibile un suo prolungamento. Chi vuol capire chi siamo, e come Leonardo leggeva il nostro futuro, non deve perderla. 

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