Quantcast
Channel: Lecco Online > Ultimi articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 66847

Lecco: violenza sessuale sull’estetista, il venditore è stato assolto da tutte le accuse

$
0
0
Assolto perché il fatto non sussiste. È stato sollevato da ogni accusa l’agente di commercio nel campo della cosmesi a processo per violenza sessuale (articolo 609 bis del codice penale) nei confronti di una giovane estetista che avrebbe dovuto formare al lavoro, la quale lo ha denunciato a seguito di un massaggio avvenuto in un centro estetico di Lecco il 21 febbraio del 2013. L’imputato e la parte lesa sono comparsi nel pomeriggio di oggi, giovedì 21 gennaio, di fronte al collegio giudicante presieduto dal giudice Enrico Manzi con a latere i colleghi Salvatore Catalano e Maria Chiara Arrighi, accompagnati dai loro legali, l'avvocato difensore Paolo Pozzi e l'avvocato di parte civile Margherita Cuocolo. Lo stesso Pubblico ministero, il dottor Paolo Del Grosso, ha chiesto per l’uomo l’assoluzione, sollevando diversi dubbi su quanto realmente accaduto quel giorno. “Nei processi per violenza sessuale l’argomentazione principale deriva in genere dalla deposizione della persona offesa, in questo caso non è stato così” ha esordito, spiegando poi come del trattamento “incriminato” siano state fornite ben 6 versioni differenti. “La ragazza ha raccontato che durante il massaggio l’uomo le ha preso entrambe le mani e le ha messe a contatto con il suo pene, mentre nelle sommarie informazioni la mano era solo una. In una lettera a firma della sua difesa legale si racconta invece che l’uomo avrebbe mostrato alla ragazza le parti intime togliendo con un gesto repentino il telo che le copriva. Nella quarta versione è stato riportato che lui le indicava di insistere con il massaggio nell’area dell’inguine, e racconti differenti sono derivati dalle persone a cui la ragazza si è confidata dopo i fatti”. L’amica e modella ha riferito che durante il massaggio l’imputato era nudo e ha avuto un’erezione e la sesta versione è stata riferita dalla datrice di lavoro che ha parlato di un trattamento molto “particolare” che avrebbe portato all’orgasmo dell’uomo. “Non ho capito esattamente cosa è successo, ma è chiaro che qualcosa non è andato per il verso giusto quel giorno” ha spiegato il Pubblico ministero. “Lo dimostrano i messaggi via WhatsApp che l’uomo ha scritto alla ragazza, dopo che lei aveva scritto in Rete che era stata una giornata storta”. A non quadrare, ha spiegato Del Grosso, sono anche le diverse versioni della reazione che la giovane estetista avrebbe avuto dopo i fatti. Qualcuno dei testimoni l’ha descritta come sconvolta,  altri hanno detto di averla vista uscire dal centro con lui serenamente, come se nulla fosse accaduto. Si è associato alla conclusione del Pubblico ministero l’avvocato difensore dell’agente di commercio, condividendo la presenza di “tante diverse verità” emerse durante l’istruttoria ma parlando anche di una “certezza assoluta, quella che nulla ai sensi dell’articolo 609 bis sia mai accaduto. Il mio assistito è stato descritto come un viscido, un violentatore, ma come abbiamo dimostrato mostrando i report che predisponeva per la titolare del centro, ha sempre parlato bene della ragazza. Non si capisce inoltre perché, ad un uomo così descritto, la parte lesa abbia fatto delle confidenze personali, e come mai i due si parlassero attraverso WhatsApp. I messaggi in questione erano cordiali e amichevoli. La denuncia nei suoi confronti è stata effettuata 3 mesi dopo i fatti, nel maggio 2013” ha sottolineato il legale, chiedendo l’assoluzione per il suo assistito.L’avvocato Margherita Cuocolo ha domandato, quale risarcimento per i danni morali e psichici causati dalla condotta dell’agente, 10.000 €. “Nei mesi precedenti all’episodio in questione la ragazza, unitamente alla sua amica modella, aveva espresso perplessità nei confronti di quell’uomo di cui la sua titolare si fidava ciecamente, che le aveva proposto di effettuare massaggi nuda e nella modalità cosiddetta “50 sfumature”, legata e bendata. Quel giorno, mentre lei effettuava il trattamento estetico, egli ha tolto il telo che gli copriva le parti intime mettendo le mani della giovane sul proprio pene. La mia assistita è rimasta sotto shock, ha terminato il massaggio e se ne è andata, confessando l’accaduto alla madre. È stata condizionata nell’effettuare la denuncia poiché era in prova presso il centro estetico. Attraverso i suoi messaggi sul cellulare l’uomo ha cercato di “concordare” una versione dei fatti da fornire alla titolare del centro, la quale non ha mai chiarito con lui quello che è accaduto e ha demandato la questione agli avvocati. Quello nei confronti della mia assistita è stato un abuso verso una persona che si trovava in uno stato di inferiorità psichica”. Il collegio giudicante ha decretato la piena assoluzione dell’uomo poiché il fatto non sussiste.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 66847

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>