Spettabile Redazione, Caro Marco,leggo quasi da sempre NG, l’edizione originale e la nostra. Ho avuto la fortuna di viaggiare per lavoro visitando la maggior parte del mondo occidentale, Africa compresa. Scrivendo di parchi, ricordo molto bene quando visitai il Muir Forest, dove vidi l’albero più alto del mondo, allora 96 metri, mentre nel 2008, come apprendo a pag. 258 del testo “The secret life of trees” di Colin Tudge, ne misura 111 e oggi pare sia addirittura alto 126 metri.Quegli alberi sono cresciuti grazie alla cura con la quale è prosperata l’agricoltura negli Stati Uniti. Pertanto più che la nostra inutile e incapace burocrazia, non sono certo i presidenti e i direttori, il più delle volte solo politici incapaci, a fare crescere alberi e migliorare musei ma persone preparate e capaci che, pur non difettando in Italia, sono accantonate per lasciare il posto ai ciarlatani di turno.L’Italia deve tagliare la burocrazia e incrementare la meritocrazia assegnando a persone preparate la cura del territorio, fino a oggi lasciato in mani tristi.Gli Stati Uniti hanno addirittura emesso un francobollo per ricordare i “Red Woods”.Penso, anzi sono certo che solo NG sia in grado di focalizzare l’attenzione dei responsabili sul grave problema dei parchi che dovrebbero dipendere da una struttura centrale come i parchi nazionali USA che rispondono a un’agenzia federale dipendente dal Dipartimento dell’interno.Auguri e cordialità.
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