Le chiese di Acquate, Bonacina ed OlateIl suono delle campane dà fastidio a qualche residente e così nelle parrocchie di Acquate, Olate e Bonacina si è dovuto mettere il bavaglio ai loro rintocchi: suoneranno per meno volte e per meno tempo. Una decisione presa, secondo quanto si è potuto apprendere, in seguito ad una denuncia per "disturbo della quiete pubblica" presentata da parte di qualche residente. Il consiglio pastorale, dopo aver ascoltato anche il parere dell'Avvocatura della Curia diocesana, ha in particolare deciso di ridurre la "programmazione" del suono delle campane delle tre parrocchie che formano la Comunità Pastorale "Beata Vergine di Lourdes".Nella parrocchia di Olate ci sarà una sola suonata (invece di due) prima di ogni Santa Messa e il tempo sarà di un solo minuto invece del tradizionale minuto e mezzo. La parrocchia di Acquate ha detto invece addio alla "suonate a distesa" che scandivano al giornata alle 7.30, alle 12.00 e alle 19.00 che saranno sostituite dall'Ave Maria (una campana invece di quattro). Infine nella parrocchia di Bonacina la Santa Messa sarà annunciata da una sola suonata invece che da due. Una decisione che sta già facendo molto discutere, tra chi ritiene le campane un irrinunciabile tradizione e chi invece invoca quiete e riposo. Per ora il parroco don Carlo Gerosa preferisce non rilasciare dichiarazioni, ma sembrerebbe che la vicenda - e la denuncia che ne è derivata - sarebbe legata al "caso" scoppiato nel settembre del 2014 proprio ad Acquate e ad Olate.Uno dei bigliettini distribuiti ad Olate nel 2014In principio, la miccia fece scoppiare le polemiche fu lo "Scigamatt" festa di sport e musica organizzata all'oratorio di Acquate e conclusasi - nella sua serata inaugurale - con l'arrivo dei Carabinieri a far spegnere casse e amplificatori accesi anche oltre le 23.30, ora alla quale scadeva il permesso concesso dal Comune alla manifestazione. Ne era nato un dibattito tra l'allora consigliere del "Nuovo Centro Destra" Angela Fortino, dispiaciuta per l'intervento delle Forze dell'Ordine a "rovinare" la serata e il sostituto procuratore Paolo Del Grosso che invece sottolineava come "il rispetto delle regole nel nostro martoriato Paese non può essere solo un optional". Solo pochi giorni dopo, nella vicina parrocchia di Olate, erano stati distribuiti una serie di bigliettini anonimi con il seguente testo: "Se siete disturbati dal suono delle campane inviate una mail dettagliata all'attenzione del Procuratore della Repubblica Paolo Del Grosso".Ora la decisione: le capane suoneranno di meno, per non "disturbare la quiete". "Non voglio entrare nella vicenda giudiziaria ma certo è un dispiacere vedere che si debba ridurre o rinunciare al loro suono, anche perché si tratta di 3 parrocchie che non hanno mai scampanato in modo esagerato" ha voluto commentare proprio la stessa Angela Fortino. "Le regole sono regole, ma certo non posso che giudicare negativamente il fatto che si debba rinunciare alla bellezza e alla tradizione dei rintocchi, che da sempre scandiscono le giornate. Soprattutto in un momento come quello in cui stiamo vivendo oggi in cui i cristiani perseguitati non possono avere la libertà di suonare liberamente le campane: noi questo privilegio lo abbiamo ed è un peccato che vi rinunciamo".Non è la prima volta in Italia qualcuno intraprende un'azione contro il suono delle campane: solo un anno fa è balzata agli onori della cronaca la notizia che il parroco di Pramaggiore (Venezia) aveva ricevuto dall' Arpav Veneto (Agenzia regionale protezione ambientale) una sanzione di oltre 1300 euro poiché dalle verifiche effettuate è risultato che i rintocchi superavano il limite di decibel consentivo. E anche in altre parrocchie in tutto lo stivale sono state applicate multe simili, non senza successivi ricorsi e polemiche.
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