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Anche Bonacina alza gli scudi: 'la nostra scuola è un'eccellenza, il cuore di tutto il quartiere'

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Alla fine qualcuno la battuta l'ha fatta: "E' il miracolo di Rizzolino: è l'unico ad essere riuscito a riempire le assemblee!". L'ultima conferma - dopo Chiuso e Laorca - ieri sera è arrivata anche da Bonacina dove il primo incontro ufficiale del neonato comitato di quartiere ha fatto registrare il sold-out nel salone dell'oratorio: più di un centinaio i cittadini che hanno voluto essere presenti. Tema della serata, manco a dirlo, il futuro della scuola ma, più in generale, anche quello dell'interno rione: è un grido di allarme, un s.o.s. quello che si sta alzando in queste settimane dalle "periferie" di Lecco.Il pubblico presente"La scuola è uno dei nodi della rete sociale di Bonacina, è un luogo di incontro per famiglie, nonni e genitori. Lo scopo del nostro Comitato è proprio quello di promuovere momenti di aggregazione per tutti. Vogliamo essere un "trait d'union" fa gli amministratori e i cittadini, un punto di riferimento per gli uni e per gli altri"  ha esordito la portavoce del Comitato Bonacina Viva Isabella Gianetri. "Tutto è nato dalla questione scuola: è stato permesso di iscrivere i nostri figli nella scuola di Bonacina, abbiamo fatto una scelta precisa e motivata, e non cambieremo idea". Nel salone anche alcune delle insegnanti della scuola Filzi: "Anzitutto - ha spiegato la maestra Antonella - facciamo chiarezza: la nostra scuola è piccola, certo, ma è una scuola completamente agibile. E non è nemmeno vero che manca la mensa: gli alunni di certo non pranzano in giardino! Semplicemente lo fanno in un locale esterno all'edificio. Ma i genitori lo sanno bene, ma hanno ritenuto comunque di iscrivere, liberamente, i propri figli E anzi spesso sono le famiglie a cercare una scuola più piccola per i loro figli, perché sanno che ci può essere una grande attenzione ai singoli alunni".A sinistra Ettore SuttiAl centro la maestra Antonella e a destra la portavoce Isabella GianetriLa chiusura della scuola - hanno denunciato ancora una volta i presenti - significherebbe far morire il rione: "Dobbiamo far nascere nei bambini un senso di appartenenza, al gruppo, alla scuola, al quartiere, alla città. E' l'unico modo per coltivare un attaccamento alla cosa pubblica, per far crescere cittadini migliori".E' un legame forte quello che Bonacina ha costruito con la sua scuola, e il quartiere farà di tutto per difenderla: "l'ho frequentata io stessa, i miei primi due figli e vorrei lo potesse fare anche il terzo. Per noi è come una famiglia allargata, per la quale si mettono a disposizioni anche mamme e papà. Ci è stato detto che in fondo una scuola vale un'altra ma non è affatto vero: ogni scuola di quartiere è il cuore di una comunità" ha continuato una delle mamme del rione.I capigruppo presentiL'assemblea dei docenti della Filzi ha elaborato anche una serie di proposte concrete, sottoposte all'attenzione di tutti i capigruppo comunali presenti alla riunione: consultare anche gli insegnanti nell'iter di predisposizione del piano di dimensionamento; creare un sistema di pre-iscrizioni coinvolgendo anche i comuni limitrofi; dare un contributo alle scuole statali per finanziare servizi di pre- e dopo-scuola oggi chiesti a gran voce dai genitori che lavorano e che per questo a volte scelgono le scuole paritarie.Ieri all'oratorio di Bonacina non mancavano nemmeno rappresentanti dei Comitati di Chiuso e Malnago/Laorca: "Noi non accettiamo una contrapposizione tra le famiglie dei diversi rioni: noi chiediamo di salvare tutti i plessi. Se una qualche scuola verrà chiusa non sarà certo per colpa dei genitori di un quartiere ma per colpa dell'Amministrazione" il chiaro messaggio lanciato da Ettore Sutti.

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