Dovrà svolgere lavori di pubblica utilità per 360 ore nell'arco di 6 mesi l'ex vigile di Lierna Fabio Ronchi, a processo per "abuso d'ufficio" in quanto avrebbe fatto sparire all'incirca 630 contravvenzioni prima che, nell'agosto del 2012, il nuovo comandante del servizio di polizia locale associato con Mandello, Mario Modica si accorgesse "dell'ammacco", facendo di fatto scattare le indagini, catalizzatesi poi sul proprio sottoposto. Quest'ultimo - difeso dagli avvocati Fortunato Riva e Siria Losa - ha chiesto la messa alla prova, ottenuta quest'oggi dopo una richiesta di integrazione avanzata nella scorsa udienza dal presidente del collegio giudicante. Il dr. Manzi infatti, prima di "validare" con i colleghi Salvatore Catalano e Nora Lisa Passoni il programma di trattamento predisposto dall'Uepe - l'ufficio per l'esecuzione penale esterna - aveva richiesto al comune di Lierna, parte offesa nel procedimento, se e come fossero stati "aggirati" gli effetti della condotta del dipendente e di quantificare concretamente il danno patito. Su quest'ultimo punto, come spiegato dall'avvocato Losa, è stata formulata un richiesta da parte dell'Ente pubblico di un risarcimento di 8.000 euro (cifra superiore a quella spontaneamente proposta da Ronchi, pronto a offrire 5.000 euro) che l'ex ghisa rifonderà a rate, rendendosi disponibile a farsi trattenere direttamente dallo stipendio 500 euro ogni mese. Affinato anche tale aspetto, i giudici hanno dato dunque il via libera alla messa alla prova, sospendendo il processo a carico dell'impuntato per 18 mesi, durante i quali dovrà risarcire il danno economico al Comune e svolgere lavori di pubblica utilità presso il Centro coordinamento radio soccorso di Lecco per 180 giorni, due ore a "seduta".
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