Non sorprende in fondo la proposta del sindaco di Torre de' Busi Eleonora Ninkovic di tornare sotto Bergamo: non è un mistero infatti che in Val San Martino, per molti, il cuore non ha mai smesso di battere per la provincia orobica, nostra "mamma" (non priva di difetti) fino al 1992.Storicamente e culturalmente la Val San Martino - oggi spaccata a metà - è sempre stata orobica. Terra di frontiera, certo, ma bergamasca: basta fare due passi al Castello di Somasca per vedere i ceppi che segnalavano ai tempi il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.E ancora oggi i legami sono forti: la diocesi (anche se ci distinguiamo per il rito ambrosiano e non romano) è rimasta quella di Bergamo, lo stesso si può dire per i gruppi Alpini che continuano a fare parte della sezione di Bergamo, per l'Ecomuseo - unico ente rimasto a riunire la Val San Martino sotto la stessa bandiera, dalla basilica di Vercurago a quella di Pontida - e così via.Anche in questi 25 anni in provincia di Lecco, il "feeling" è rimasto più forte con la bergamasca che con altre zone del lecchese: non ci sentiamo né laghée né brianzoli.Si gioisce (e si soffre) più per l'Atalanta che per la Calcio Lecco; conosciamo meglio la storia del Colleoni che non quella del Medeghino; il nostro dialetto è simile a quello bergamasco e ogni 13 dicembre in tante famiglie "arriva" Santa Lucia a portare dolci e regaliMa, come ho scritto all'inizio, questo è il "cuore". C'è poi anche il "cervello" da considerare,l'aspetto più razionale.Perché al di là delle simpatie, il ritorno in terra orobica non sarebbe solo una questione di targhe.In questo venticinquennio i servizi sono stati accomunati con Lecco: è così per l'acqua oggi a Lario Reti Holding, per i rifiuti gestiti da Silea, per i servizi sociali e sanitari, per la Comunità Montana - divenuta intanto "Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale", dopo una aspra discussione con chi voleva una "Comunità Montana Val San Martino e Valle Imagna" - e così via.Come si potrebbe far parte della provincia (magari denominata cantone) di Bergamo e allo stesso tempo condividere la gestione di questi fondamentali servizi con i futuri ex comuni lecchesi?Il cuore contro il cervello, dunque.Ma il futuro allora quale potrebbe essere?Durante la precedente "dominazione" da parte della provincia di Bergamo, la Val San Martino lamentava di essere troppo spesso una periferia dimenticata.Ma con le nuove aree vaste il rischio è che sia anche peggio, ridotti a una periferia della periferia di Como o Monza: un pericolo che - qualunque sia la strada che si deciderà di intraprendere - i "nostri" sindaci dovranno assolutamente scongiurare.Basti pensare che una manciata formata dai 6 comuni monzesi più popolosi "peserà" in eventuali votazioni come tutta la nostra provincia. Monza ha 123.000 abitanti, Lissone 44.600, Seregno 44.200, Desio 41.600, Cesano Maderno 38.200, Limbiate 34.454: da soli, tanti quanti sono quelli di tutti gli 87 comuni lecchesi.Il pericolo che il territorio di Lecco (e ancor di più i singoli distretti) conti come il due di picche quando la briscola è cuori e che Monza ci "mangi vivi", è davvero dietro l'angolo.Per ora Eleonora Ninkovic ha saputo quantomeno aprire una discussione. Mettendo sul tavolo un'ipotesi di lavoro con cui confrontarsi che -peraltro - potrebbe fare da "ariete" per il divorzio - consensuale - anche di altri territori: è davvero un dogma che tutti i comuni lecchesi debbano prendere la stessa direzione nel nuovo assetto delle aree vaste? E' davvero un'eresia immaginare la Val San Martino con Bergamo, l'alto lago con Sondrio, il circondario lecchese con Como, e il meratese/casatese con Monza?In fondo anche nei Promessi Sposi, Renzo ha abbandonato Lecco (e dunque Milano) per trovare fortuna a Bergamo...Ma una cosa è certa: qualunque sia il futuro, la Val San Martino continuerà a essere quella che è sempre stata: una terra di confine, "una terra di mezzo" come l'ha definita (omaggiando ovviamente Tolkien) lo storico Fabio Bonaiti, dopo aver provato ad essere (quasi) al centro della Provincia di Lecco.
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