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''Sei in Brianza'': oltre 200 iscritti alla 1° escursione dell'anno. Da Galbiate a Consonno, 12 km per i borghi più caratteristici

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Più di 200 persone hanno partecipato domenica 3 aprile alla prima escursione della nuova stagione di "Sei in Brianza", la proposta di itinerari slow sul territorio brianzolo e non solo, che negli anni scorsi aveva riscosso un grandissimo successo. Tra una tappa e l'altra del percorso di 12 km che da Galbiate ha condotto i numerosi partecipanti fino a Consonno, passando per Villa Vergano e per i caratteristici borghi di Toscio, Figina e Polgina, abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con i "viandanti".Diverse, infatti, sono le motivazioni che hanno spinto ognuno di loro ad accettare l'invito delle Pro Loco di Galbiate e Olginate, le organizzatrici dell'iniziativa, che tra l'altro è parte del più ampio progetto "Camminando con le Pro Loco", che, da aprile a ottobre, promuove un totale di 19 passeggiate tra paesaggi suggestivi, tradizioni e prodotti locali, in un'ottica che predilige lo spostamento slow. Insomma, c'è chi, gambe in spalla, ha iniziato a camminare per tenersi in forma, chi per conoscere meglio le bellezze della nostra zona, spesso sottovalutate, chi semplicemente per trascorrere una giornata all'aria aperta e a contatto con la natura, in compagnia di amici e famigliari, già pregustando il ricco pranzo preparato nell'ex "paese dei balocchi" con la collaborazione dell'Associazione "Amici di Consonno". Non sono mancati, inoltre, i veri e propri turisti, giunti direttamente dal milanese per ammirare da vicino il nostro territorio.Il cammino ha preso il via intorno alle ore 9.00 della mattinata odierna presso piazza Golfari, a Galbiate, dove i volontari della Pro Loco hanno illustrato a tutti i presenti l'itinerario e il programma della giornata. La prima tappa è stata presso il caratteristico nucleo di Mozzana, dove sorge un'antica Chiesa attualmente dedicata a San Rocco e San Biagio. "Questo luogo di culto, e in generale il Monte di Brianza" hanno spiegato le due guide ai numerosi partecipanti, pronti ad ascoltare attentamente le parole degli esperti, "è citato già nel lontano 1200 nell'opera di Goffredo da Bussero dal titolo "Liber Notitiae", che raccoglieva tutte le Chiese esistenti nella diocesi di Milano. Inizialmente dedicata a Santa Brigida, ospita al suo interno un grande quadro ad olio risalente al 1605, che rappresenta San Rocco e San Giovanni; l'edificio, inoltre, era di pertinenza del vicino castello, di cui ora, purtroppo, restano solo alcune tracce. Questa località, tra l'altro, è nota anche come "La Torre", un appellativo che denota la caratteristica di questa zona di essere un luogo strategico, spesso teatro di scontri, in particolare ai tempi del Medioevo, che videro i conflitti tra Guelfi e Ghibellini e tra il Ducato di Milano, retto dalla famiglia Sforza, e i veneziani, che prima della Pace di Lodi del 1454 si stanziarono proprio qui, mettendo a ferro e fuoco questi piccoli borghi. L'unica struttura ancora ben salda e visibile è l'antica Villa dietro la Chiesa, che fu proprietà della famiglia Scola, e successivamente, della casata dei Resinelli; gli Scola, tra l'altro, possedevano anche Villa Manzoni, a Lecco, e lo stesso Alessandro, autore de "I Promessi Sposi", conosceva molto bene questi luoghi, tanto che era solito trascorrere qui le sue vacanze estive".Il sentiero ci ha portato poi fino a Villa Vergano, e in modo particolare ai "Morti del Pescallo", una chiesetta circondata dai boschi e dedicata alla Madonna del Carmine e al Beato Giobbe: costruita nel 1887, ha sostituito un'antica cappella con ossario, ricordo dei morti della pestilenza che colpì gli abitanti del piccolo borgo nel 1517 e, successivamente, nel 1630."Il Beato Giobbe" hanno proseguito i due ciceroni "era considerato il protettore dei bachi da seta, una grandissima risorsa economica per questo territorio, dove per moltissimi anni il loro allevamento è stato particolarmente fiorente: in segno di ringraziamento nei confronti del Beato, gli abitanti della zona erano soliti celebrare, solitamente il 10 maggio, una grande festa popolare e religiosa, in cui veniva benedetta la carta da stendere sopra i graticci dei bachi da seta, così come l'acqua raccolta dai ruscelli. Per i giovani era davvero una grande festa, soprattutto perché potevano barattare le loro grandi quantità di funghi con alcuni dolcetti portati sul posto da alcuni venditori giunti da Nava e Ravellino, ora nel Comune di Colle Brianza".Attraversato il territorio di Villa Vergano, sul fianco ovest del Monte Regina, si sono poi toccati i piccoli borghi di Polgina, Toscio, il "paese fantasma", e Figina. Particolarmente importante quest'ultimo, che in passato fu un monastero appartenente all'ordine dei cluniacensi: il suo nome compare, insieme alla prima citazione del Monte di Brianza, in un lascito del 1107 con cui una ricca vedova milanese donava dei propri possedimenti per la costruzione di un monastero in loco. "Nel testamento" hanno concluso le guide "emerge ancora una volta l'importanza del Monte di Brianza come area di controllo strategico di un territorio di confine: in cambio di alleanza e fedeltà nei confronti del Ducato di Milano, inoltre, la zona, denominata "Università del Monte di Brianza", venne organizzata con un regime fiscale agevolato, con l'obiettivo di garantire il suo sostegno all'imperatore nelle lotte contro il papato".E il caratteristico borgo di Figina ha riscosso un particolare successo anche per il ricco aperitivo offerto sul posto dalle Pro Loco di Galbiate e Olginate. Dopo la sosta, quindi, i "viandanti" si sono diretti verso l'ultima tappa significativa, Consonno, un villaggio millenario tra i più celebri del nostro territorio: nel 1962 fu raso al suolo per costruire una piccola Las Vegas, che però ebbe vita breve; i suoi resti fatiscenti e degradati creano ora un ambiente molto singolare e pittoresco.Nell'ex "paese dei balocchi", i partecipanti al "Sei in Brianza" hanno finalmente potuto gustare il ricco pranzo preparato dai volontari dell'Associazione "Amici di Consonno": nel frattempo, gli organizzatori hanno proiettato alcune immagini del borgo negli anni del "grande splendore", quando il paesino nei boschi sopra Olginate era stato trasformato in una vera e propria Las Vegas in miniatura, piena di attrazioni e di divertimenti per grandi e piccini.Buona la prima, quindi, per "Sei in Brianza", che in questo primo appuntamento ha registrato il "tutto esaurito": grande la soddisfazione dei volontari e dei promotori dell'iniziativa, ma soprattutto degli oltre 200 partecipanti, che hanno mostrato un sincero apprezzamento per l'itinerario percorso e per l'ottima organizzazione complessiva.

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