Il sindaco di Lecco Virginio Brivio ha deciso di appellarsi al presidente Matteo Renzi contro la decisione del Ministero di permettere la vendita degli oltre 180.000 metri di reti per la distribuzione del gas (avvalorata dal consiglio comunale) con un valore calcolato sul cosiddetto Rab e non sul Vir.In “soldoni” – letteralmente parlando – il Rab si traduce in una vera e propria svalutazione delle reti, con una perdita netta per Palazzo Bovara di 5 milioni di euro rispetto ad un’alienazione basata sul VIr.La scelta del Ministero avvantaggia infatti eventuali compratori, ma a discapito dei Comuni.Inizialmente il Consiglio Comunale aveva deliberato la vendita, immaginando di poter incassare un bel tesoretto, ma il Ministero ha cambiato le regole del gioco e l’operazione si starebbe trasformando in una vera e propria svendita del patrimonio pubblico.Per questo l’assessore Corrado Valsecchi ha già fatto sapere che se anche la lettera a Renzi non porterà risultati, Lecco ritirerà la decisione di alienare le reti.Una vicenda su cui si discute da tempo.A seguito del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che nel 2011 aveva suddiviso il territorio in ambiti e stabilito di bandire al loro interno, attraverso una stazione appaltante coincidente per lo più con il comune capoluogo, l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale, alcuni comuni avevano manifestato l’intenzione di inserire nel bando anche la vendita dei tratti di tubature di loro proprietà.La strada dell’alienazione delle reti diveniva percorribile anche grazie a una norma regionale intervenuta nel 2014 che rendeva possibile la vendita dei cespiti. Il Comune di Lecco, proprietario di oltre 180 mila metri di reti per la distribuzione del gas naturale, quale stazione appaltante dell’ambito denominato “Lecco 1 nord” e comprensivo di 51 comuni, sottoponeva pertanto al Ministero un quesito, con il quale intendeva chiarire la possibilità di includere la vendita delle reti nel bando e soprattutto le modalità di determinazione del valore di tali reti.Per quanto concerne la modalità di determinazione del valore è infatti opportuno ricordare che esiste sia un valore, denominato VIR, che rappresenta il valore industriale residuo e che costituisce la metodologia tradizionale di valorizzazione dei cespiti funzionali all’espletamento di un servizio pubblico, sia un valore differente, dell’ordine di grandezza molto, molto inferiore rispetto al VIR, denominato RAB, regulatory asset base.Il Ministero dello Sviluppo Economico confermava la possibilità di includere la vendita delle reti e rendeva pubblica la risposta pubblicando sul proprio portale istituzionale una FAQ ad hoc.Nel gennaio del 2015 il Consiglio comunale di Lecco deliberava la vendita delle reti nell’ambito del bando di affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale applicando il VIR.In relazione alle modalità di determinazione del valore, in un secondo momento il Ministero integrava la FAQ relativa alla vendita, stabilendo che in caso di trasferimento di proprietà, nel caso delle reti di proprietà comunale, il valore da utilizzare sarebbe stato il RAB.L’integrazione alla FAQ da parte del MISE compromette la bontà dell’operazione, crea una disparità di trattamento tra la proprietà pubblica delle reti e la proprietà privata delle stesse e sta mettendo in difficoltà più di un Comune stazione appaltante d’ambito.Con questa missiva, il Sindaco di Lecco l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Lecco chiedono un intervento del Governo volto a sostenere gli interessi dei Comuni proprietari, chiedono di rimuovere il chiarimento pubblicato sul sito internet del MISE e chiedono di sostenere un emendamento al Decreto Ministeriale del 2011 che permetta ai Comuni di alienare le proprio reti per la distribuzione del gas attribuendo loro il loro VIR.
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