E' un vero e proprio bivacco nascosto tra i canneti quello "scoperto" sul lungofiume a Calolzio, non distante dal pontile e nelle vicinanze dal punto dove giovedì mattina si è sviluppato un rogo che ha completamente divorato le fiamme.A notarlo sono stati proprio i volontari della Protezione Civile, accorsi sul posto per mettere in sicurezza l'area interessata dall'incendio.E' bastato infatti attraversare un piccolo rigagnolo per trovare i segni di una sorta di accampamento: attorno ad un grande albero c'erano un piccolo falò con tanto di griglia per cuocere la carne, due panche improvvisate (formate da un tronco e da parti di bancale), sacchetti appesi ai rami e persino un pallone.Per non parlare delle decine e decine di lattine di birra e bottiglie di birra o vino sparse in ogni dove; sulla riva, tra i sassi, nel canneto.Tutti segni inequivocabili che la zona è usata da alcuni sconosciuti come "luogo di ritrovo", per non meglio identificate attività.L'area è a ridosso di viale de Gasperi, ma è completamente celata alla vista di chi si trova a passeggiare sulla ciclabile, nascosta com'è dai canneti: impossibile accorgersi della sua presenza.Facile dunque ipotizzare che sia utilizzato da qualcuno che preferisce non farsi notare.Forse "solo" per bere alcolici lontano da occhi indiscreti, ma nulla si può escludere o indicare con certezza al momento.Proprio mercoledì la Polizia di Stato ha arrestato 12 spacciatori che avevano fatto delle aree nascoste tra il fiume e la palude di diversi comuni del circondario - tra cui anche Calolzio - le "loro" piazze dello spaccio.Impossibile anche stabilire se chi frequenta il bivacco possa essere in qualche modo coinvolto con i roghi che sono stati appiccati sul lungofiume.Per il momento i volontari non hanno potuto fare altro che ripulire i tanti rifiuti abbandonati nell'area: oltre a bottiglie e lattine sparse ovunque, ancora una volta è bastato buttare un veloce sguardo nel canneto per trovare televisori, monitor e elettrodomestici di ogni genere.
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