La scuola di RossinoDopo l'incontro di lunedì con i dirigenti scolastici, l'amministrazione di Calolzio ha deciso di chiedere la deroga all'Ufficio Scolastico Provinciale per l'avvio della prima di Rossino, con 12 alunni iscritti.Ora si attende la risposta dell'Ust ma a settembre la campanella potebbe suonare anche in piazza Milesi: "il nostro compito è quello di mettere a disposizione i locali per le 5 classi approvate dagli uffici scolastico. Abbiamo dunque scritto al Provveditore per comunicare la nostra decisione, quella di confermare l'avvio dell'anno scolastico a Rossino. Ora sarà il Dirigente a doversi esprimere e nel caso dare il via libero definitivo accogliendo la nostra richiesta: una risposta definitiva dovrebbe arrivare a giorni" ha spiegato il primo cittadino Cesare Valsecchi.Due le ipotesi che erano sul tavolo del Sindaco e dell'assessore all'istruzione Wilna De Flumeri: "chiudere" la prima in piazza Milesi e far partire due sezioni nel plesso di via de Amicis con orario pieno e in una struttura più completa (dotata di mensa e palestra) oppure - come per l'appunto è stato deciso - confermare una classe al Pascolo e una a Rossino, che vedrà un orario con 24 ore settimanali.La scuola del PascoloLa scelta è stata presa dopo un confronto in maggioranza, con tanto di votazioni. Ad appoggiarla, tra gli altri, anche il segretario Pd Valle San Martino Roberto Monteleone.Ad esultare sono ovviamente le famiglie di Rossino che da anni vedono la scuola a rischio chiusura per lo scarso numero di iscritti, quest'anno come dicevamo solo 12, di cui 4 non residenti nel rione. L'intera frazione ha fatto delle difesa del plesso una vera e proprio battaglia: senza più negozi di vicinato, con al Posta che è stato sul punto di chiudere, i residenti temono che il loro si trasformi in un quartiere dormitorio. Senza la scuola resterebbe infatti solo il "presidio" dell'oratorio.Ma se le famiglie di Rossino "brindano", al Pascolo sta nascendo un comitato genitori che oggi ha già incontrato il Dirigente dell'Istituto Comprensivo chiedendo garanzie sul fatto che la decisione non abbia conseguenze negative per gli iscritti in via De Amicis. "Vogliamo aprire un confronto complessivo, che guardi al futuro dell'intero Istituto. Non ci interessa la politica, ma la migliore educazione e formazione per i nostri bambini" ha spiegato una delle mamme.
↧