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Lecco: computer e medicina, i consigli del dr. Ravizza per navigare in sicurezza

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"Medicina e computer. Competizione o collaborazione?" Questo il tema trattato nella serata di ieri dal dottor Pier Franco Ravizza, responsabile del Centro Riabilitativo del Manzoni ed organizzatore nell'ambito della mission della propria struttura, di una serie di incontri - siamo al terzo del 2016 - sulla promozione della salute, intesa in senso lato. Inclusa dunque nel ciclo di conferenze programmate per quest'anno anche una "lezione" per meglio orientare la platea - composta prevalentemente da lecchesi dai capelli brizzolati - nella ricerca di informazioni di carattere medico in internet, sottolineando al contempo pregi e difetti di uno strumento ormai alla portata di tutti. Il dr. Pier Franco RavizzaIl professionista, meticoloso nella propria narrazione, ha esordito proponendo un interessante excursus storico, spiegando così la differenza tra codice analogico e digitale nonché l'evoluzione - per certi versi velocissima - dell'information technology, dai computer "formato frigorifero" agli smart phone decisamente più potenti e "prestanti" che tutti noi ormai abbiamo imparato a maneggiare. "Internet è stata l'evoluzione della specie per i pc" ha così asserito, argomentando su come la rete effettivamente garantisca un'informazione sempre disponibili ma al tempo stesso non sia "la panacea". Citando il vecchio motto degli informatici di un tempo - "garbage in, garbage out" - Ravizza si è così addentrato nel tema specifico della serata asserendo che anche on line, esattamente come in qualsiasi contenitore, "se entra sporcizia, esce sporcizia". "Si tratta di un sistema fantastico dal punto di vista tecnologico ma non esistono garanzie sulla qualità delle informazioni che circolano" ha sostenuto spiegando come sia necessario "attrezzarsi" per non perdersi nei meandri di un'informazione per certi aspetti addirittura eccessiva. "Immaginate di visitare la megalopoli più grande del mondo: c'è di tutto, molto più di quello che ci serve per coglierne l'essenza. Se dobbiamo girarla, dobbiamo scegliere un itinerario e se facciamo degli incontri dobbiamo capire in chi riporre fiducia" ha detto utilizzando un'efficace metafora prima di suggerire dunque l'accesso - sia per ricerche di carattere sanitario sia per qualsiasi tipo di "quesito" - a siti "credibili" in quanto istituzionali oppure a carattere locale o di area ristretta di cui si ha una conoscenza "di prima mano", tramite professionisti o amici che se ne sono già serviti. "Massima attenzione poi ai rimandi, tramite link: più si salta maggiore è il rischio". Da evitare, infine, i siti di fonte totalmente sconosciuta e quelli che contengono errori grossolani - anche solo di scrittura - o dissonanze rispetto al contenuto atteso. Arrivando così alla "medicina 2.0" il dottore ha riconosciuto indubbiamente l'utilità di quanto circola sui siti istituzionali, ricordando però come le tecnologie posso essere un valido aiuto ma non possono supplire il consulto diretto con lo specialista. "Ogni mezzo di comunicazione è meglio della non comunicazione - ha affermato - ma non tutti garantiscono la stessa qualità", ricordando così come nel colloquio faccia a faccia tra camice bianco e paziente il 70% delle informazioni vengano trasmesse con lo sguardo e l'atteggiamento non verbale.Raffaella SalaroliPer tradurre la teoria in pratica è così intervenuta la dottoressa Raffaella Salaroli, dell'ATS della Brianza, che ha elevato ad esempio di affidabilità il sito recentemente realizzato dall'associazione Amici del Cuore di Lecco, "svelandolo" così al pubblico in ogni sua sezione.

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