Era domenica, quel 14 marzo 1976, quarant'anni or sono, quando la città di Lecco venne decorata della medaglia d'argento al valor militare per la Lotta di Liberazione. Il decreto relativo era stato firmato nel 1974 dall'allora presidente della Repubblica, Giovanni Leone, ed accomunava nel riconoscimento il Comune di Cesena, in Romagna, di lunga tradizione repubblicana e democratica. Cesena ha voluto ricordare il "gemellaggio" della medaglia con Lecco, dedicando una via alla città manzoniana, in località Ponte Pietra, sulla strada che sale da Cesenatico. Anche Lecco avrebbe dovuto dedicare una via a Cesena, ma questo non è sinora avvenuto.Il generale Capizzi Cittadini decora di medaglia d’argento al valor militare il Gonfalone della città di Lecco Il momento più solenne della cerimonia è stato quando il generale Capizzi Cittadini, comandante della divisione Legnano, appuntò sul civico Gonfalone la medaglia d'argento al valor militare per la Resistenza e la Lotta di Liberazione. Le Legnano schierava sul campo di gioco del Rigamonti una compagnia in armi con fanfara. La Legnano aveva avuto a Lecco, nella caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci, dal 1945 al 1973/1974, un reparto prima con una compagnia mortai, poi con una compagnia anticarro. La Legnano è decorata dalla battaglia di Montelungo dell'8 dicembre 1943, primo reparto del rinato Esercito italiano sul fronte di Cassino. Era allora giovane ufficiale della Legnano il futuro sindaco di Lecco, Luigi Colombo, primo cittadino dal 1955 al 1958, che rimase ferito nella durissima battaglia sulle pendici di Monte Marrone, anticima di Montelungo.Il presidente della Camera, Sandro Pertini, durante il discorso ufficiale della cerimonia allo stadio Rigamonti Il discorso ufficiale della cerimonia 1976 venne tenuto dal presidente della Camera dei Deputati, Sandro Pertini, che due anni dopo diventò presidente della Repubblica. Vi furono gli interventi del Ministro per le Regioni, Tommaso Morlino, e del sindaco di Lecco, Rodolfo Tirinzoni. Erano presenti i gonfaloni di tutte le città italiane decorate al valor militare. Alcuni cortei mossero da punti diversi della città per raggiungere lo stadio. Imponente era il servizio delle forze dell'ordine, che già nella notte precedente la manifestazione erano affluite in città, dal battaglione Mobile dei Carabinieri di Milano e dal reparto Celere, pure di Milano.I cortei che salgono lungo corso Matteotti, dal centro cittadino sino al quartiere Castello Il presidente Pertini, nel suo intervento, sottolineò i valori ideali e morali della Lotta di Liberazione contro l'invasione nazista e la dittatura di Salò, evidenziando i valori della libertà e della pace. Pertini ricordò i caduti nel territorio nazionale ed anche i deportati non più tornati dai terribili campi di sterminio. La medaglia d'argento era un riconoscimento significativo alla città di Lecco, al suo territorio, alla sua gente, che Lecco stessa aveva già voluto ricordare nel 1956, inaugurando il monumento di largo Montenero, su progetto di Aimone Modonesi.I cortei che salgono lungo corso Matteotti, dal centro cittadino sino al quartiere Castello Il ricordo di quella giornata storica del 14 marzo 1976 è affidato alla lapide collocata sotto il portico del cortile centrale del municipio ed inaugurata nel pomeriggio del 14 marzo 1976 dal sindaco Rodolfo Tirinzoni, affiancato dal comandante dei vigili urbani, Sebastiano Masia.Inaugurazione della lapide sotto il portico del cortile centrale del municipio(si riconoscono il sindaco Rodolfo Tirinzoni ed il comandante Sebastiano Masia) Nella sera di vigilia il maltempo, con neve anche a bassa quota sino a Versasio, impedì i falò che le associazioni escursionistiche ed alpinistiche si erano impegnate ad organizzare presso rifugi e baite, ad iniziare dal Pizzo Erna e da Campo de' Boi. Erano state, queste ultime località, con altre, a fornire alloggi di fortuna ai combattenti per la Libertà nei durissimi anni dell'occupazione nazista, dall'autunno 1943 alla primavera 1945.
↧