La facciata della pizzeriaA volte i dettagli possono fare la differenza. E' così anche per quanto riguarda la ristrutturazione dell'ex pizzeria Wall-Street, il covo della 'ndrangheta sequestrato al clan del boss Franco Coco Trovato, in attesa, da quasi vent'anni, di essere "restituito" ai cittadini. Proprio in questi giorni nel "palazzaccio" di via Belfiore - un vero e proprio fortino in cemento armato con tanto di bunker dove potersi nascondere - si sta procedendo infatti alla sostituzione dei vetri riflettenti che occupano l'intera facciata dell'ex bar-ristorante. Al loro posto saranno posizionate delle "normali" finestre.Un cambiamento anzitutto simbolico: la Wall Street diventa "trasparente", senza più sguardi "indiscreti" da lasciare al di fuori.Negli anni '90 la pizzeria era la scintillante vetrina dei Coco Trovato, fatta di lusso ostentato - le Ferrari e le Lamborghini parcheggiate nel viale d'ingresso - di serate a tema con musiche e balli. Un locale "di classe", raffinato e lussuoso. Ma nel "retrobottega" si nascondevano l''ndrangheta, le esecuzioni (ordinate durante le riunioni nel seminterrato), il denaro sporco della droga da riciclare.... Dietro ai vetri respingenti il clan controllava il territorio. Ed è per questo che la loro rimozione è davvero una metafora per una città dove - Metastasi lo insegna - i tentacoli della mafia non sono ancora stati definitivamente recisi.E' un bel cambiamento per la Wall Street. Al di là dei ritardi che pure ci sono stati, delle innegabili difficoltà burocratiche, degli anni di abbandono. Continua dunque il lavoro per l'apertura della nuova pizzeria della legalità, la cui gestione è stata affidata alla cordata di associazioni formata da Fabbrica di Olinda, Auser Filo d'Argento e Arci Lecco che ha vinto il bando per la gestione del bene, promosso dal Comune di Lecco. L'anno scorso - come aveva annunciato lo stesso Roberto Maroni con la firma del protocollo - si sperava di mangiare la prima margherita entro l'apertura di Expo, a maggio 2015. Una scadenza che come è noto non è stata rispettata: il primo bando di gestione era stato annullato per un'illegittimità nella firma posta dall'associazione calolziese "L'Altra Via", membro - sempre con Arci e Fabbrica di Olinda - della prima Ats che si era inizialmente proposta per la pizzeria.A distanza di "quattro stagioni" oggi si spera di rispettare il nuovo cronoprogramma, che prevede che i cancelli di via Belfiore aprano entro l'estate quantomeno per quanto riguarda l'avvio del bar e delle prime attività culturali. Per l'accensione del forno vero e proprio bisognerà invece aspettare l'autunno: solo allora i lecchesi potranno gustare la tanto attesa pizza della legalità e la Wall-Street entrerà a pieno regime.Il locale sarà diviso in quattro ambiti con funzioni prevalenti: cortile aperto ma coperto all'ingresso come spazio di incontro; piano terra con bar e salone, libreria e book crossing, wi-fi free zone, ristorazione veloce, scaffali per prodotti convenzionati (bio, equo, Libera Terra, produttori locali); locale polifunzionale retrostante: spazio per incontri, proiezioni, presentazioni libri, feste, auditorium da 70 posti a sedere. Al secondo piano ci sarà la sala ristorante e pizzeria con 80 posti a sedere"I restauri all'immobile sono finiti e proprio in questi giorni si stanno realizzando una serie di rifiniture all'interno: la realizzazione della nuova cappa fumaria e la rimozione dei vetri respingenti, una scelta per motivi funzionali ma dal forte valore simbolico" ha spiegato l'assessore Riccardo Mariani. "Fra una decina di giorni incontreremo i responsabili dell'Ats per verificare se il cronoprogramma è rispettato: per ora non posso ancora indicare una data di inaugurazione, ma l'obiettivo rimane ancora quello di aprire la Wall Street al più presto, sicuramente entro l'estate".
↧