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Infortuni mortali sul lavoro:Lecco nel 2015 è l'unica provincia lombarda senza vittime

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Lecco è l’unica provincia lombarda nella quale – nel corso dell’intero 2015 – non si è verificato nemmeno un incidente sul lavoro dall’esito mortale. E’ quanto afferma la CISL Lombardia, a fronte degli ultimi dati fornite dalle Asl (ora Ats) ed elaborati dal suo dipartimento Salute e sicurezza. 44 complessivamente le tragedie registrate lo scorso anno nella nostra Regione, in leggerissimo calo rispetto al 2014 quando in 46 hanno perso la vita “dopo aver timbrato il cartellino”. E se, in capo ad un anno, la contrazione è stata sostanzialmente minima (-4,4%), la forbice – fortunatamente – si allarga e non poco se si prende come termine di paragone il 2011 quando i decessi furono 58: -24%. Certo, è anche vero che negli ultimi cinque anni si è però, al contempo, assistito anche ad un “assottigliamento” anche della forza lavoro (4.260.746 gli occupati in Lombardia, secondo i dati Istat, aggiornati al terzo trimestre del 2015) con la crisi che ha travolto – solo per fare un esempio – il settore dell’edilizia, da sempre tra i più “a rischio” in termini di infortunio, anche mortali (20 quelli annotati nel 2011, scesi a 12 al 31 dicembre dell’ultima periodo preso in analisi, dato peggiore soltanto a quello relativo al comparto industriale con 16 vittime).Su base territoriale, la maglia nera nel 2015, è spettata all’Asl di Brescia, con 12 decessi contro i 4 del 2014 quando a “primeggiare” in tale mesta graduatoria era stata Cremona con 10 episodi. Lecco, chiude anche quest’anno l’elenco, mantenendo quello 0 già “conquistato” nei 12 mesi precedenti. Nell’analisi – è bene però sottolineare per dovere di completezza – non sono contemplati i così detti incidenti “in itinere”, avvenuti cioè fuori dal posto di lavoro. Qualche altro dettaglio: dall’analisi dell’età anagrafica delle vittime, emerge che 16 soggetti sui 44 complessivi, avevano più di 61 anni, dei quali 5 erano addirittura over 71. “Questo ultimo dato è probabilmente da considerare  come chiaro segnale della particolarità del momento storico che stiamo  vivendo e al costante invecchiamento della popolazione lavorativa” si legge nel rapporto del sindacato. Soltanto 4 poi gli stranieri: tre egiziani e un albanese mentre 15 persone erano inquadrati – passando al rapporto di lavoro – quali lavoratori dipendenti a tempo indeterminato contro i soli 4 irregolari. 8 in tutto i casi in cui l’infortunato è risultato essere il titolare dell’impresa, con o senza lavoratori alle proprie dipendenze.Tra le cause dell’evento, al primo posto la caduta dall’alto (13 casi): “questo ci deve far  riflettere sulla necessità di potenziare l’informazione, la formazione e  l’addestramento di tutti coloro che svolgono attività con la presenza di questo sostanziale pericolo”.

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