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Lecco:cala la produzione dei rifiuti, 475 kg ad abitante. 'Perchè il teleriscaldamento?'

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Nel 2015 i lecchesi hanno prodotto 22,8 tonnellate di rifiuti, cioè 475,54 chili per ogni abitante.Più di un chilo al giorno.Un dato che appare comunque in calo rispetto all'anno precedente: sia in termini assoluti (visto anche la flessione della popolazione) sia per quanto riguarda la quota pro-capitale che nel 2014 era pari 482,79 chili.Il capoluogo continua comunque a produrre più rifiuti rispetto al resto del territorio provinciale, dove nel 2014 (ultimi dati disponibili) si è registrata una media di 454,39 kg/abitante.Osservando nei dettagli "il pattume" si nota come la percentuale più alta - il 36%, in lieve calo sul 2014 - sia composta dall'indifferenziato: 8,25 tonnellate totali, quasi 172 chili a testa ogni anno.Seguono il sacco viola (3,68 tonnellate, 76,57 kg/abitante pari al 16,13% dei rifiuti prodotti) e la frazione umida (3,47 tonnellate, 72,48 kg/abitante pari al 15,24%), aumentate di circa mezzo punto percentuale rispetto alla rilevazione dell'anno prima.Decisamente più basse le altre tipologie: ogni cittadini ha gettato ad esempio 40 chili di vetro, 26 di verde, 2 etti di pile e batterie esauste, 20 chili di legno, 22 di ingombranti, 1 etto di farmaci, 3,6 chili di apparecchiature elettroniche (RAEE), 5,4 chili di metalli e 3,22 di indumenti.Valori questi pressoché in linea con il 2014.Questa è la fotografia della produzione dei rifiuti, mentre in Comune è ancora aperta la discussione sulla loro gestione,.Un gruppo "bipartisan" di consiglieri comunali - Cambia Lecco, 5 Stelle, Lega e Ivano Donato di Appello per Lecco - ha presentato una mozione per chiedere a Silea di illustrare quali potranno essere gli sviluppi futuri della gestione del ciclo dei rifiuti in questo contesto.La domanda di fondo potrebbe essere così riassunta: "se la produzione cala, perché aumentare la capacità termica del forno di Valmadrera e realizzare il teleriscaldamento?"."A fronte di un aumento della differenziata è poco realistico pensare di realizzare il teleriscaldamento basato proprio sull'incenerimento dei rifiuti" ha commentato l'ex assessore Donato."Anzitutto chiediamo alla società di realizzare un piano economico finanziario che preveda la non costruzione del teleriscaldamento" ha spiegato Massimo Riva. "Inoltre chiediamo venga effettuata un'analisi precisa degli scenari se ci fosse una raccolta differenziata al 65% - il minimo richiesto dalla legge ma noi siamo fermi al 60 - oltre che al 70 e all'80%, percentuali proprie di un sistema virtuoso. Allo stesso tempo chiediamo un prospetto per capire gli scenari di una riduzione del rifiuto urbano indifferenziato a 100 o a 50 kg per abitante. In altre parole non chiediamo altro che venga precisato con numeri quello che tutto il consiglio ha approvato all'unanimità, ovvero politiche di riduzione dei rifiuti".Dopo che lo scorso dicembre l'intero consiglio aveva approvato un documento nel quale si impegnava la giunta e Silea a politiche per il contenimento e la riduzione dei rifiuti, le minoranze firmatarie non "mollano" e chiedono precisi interventi in materia.La mozione ora sarà sottoposta al consiglio comunale.

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