Si è aperto nella mattinata odierna, di fronte al giudice Enrico Manzi, il processo a carico di T.J., operatore socio sanitario accusato di omicidio colposo – ai sensi dell’articolo 589 del codice penale – per la morte di un uomo di 83 anni di Pasturo, avvenuta nel gennaio 2013.L’Oss, di origine straniera, aveva praticato al paziente, ricoverato presso l’ospedale Manzoni di Lecco per la rottura di un femore causata da una brutta caduta, un clistere che, questa l’ipotesi accusatoria nei suoi confronti, aveva provocato la perforazione del retto dell’anziano. Cui sarebbe seguito uno stato di setticemia grave che avrebbe portato alla morte dell’uomo.Il decesso si era verificato alcuni giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, quando il paziente si trovava in cura presso la struttura gestita dalla Fondazione Colleoni di Asso per la riabilitazione postoperatoria.Presenti in aula nella mattinata odierna il legale difensore dell’operatore socio sanitario, Marco Sangalli, e l’avvocato Dino Artusi, che segue gli interessi della parte lesa nel procedimento civile aperto nei confronti dell’Azienda ospedaliera lecchese e della struttura sanitaria comasca.“Il problema non è quello di stabilire se c’è stata la perforazione, ma se questa ha portato alla morte dell’uomo” ha spiegato l’avvocato Sangalli in aula, di fronte al giudice Enrico Manzi e al Pubblico ministero Mattia Mascaro. Il legale ha quindi chiesto, e ottenuto, che la prossima udienza del processo veda l’escussione dei consulenti della pubblica accusa e della difesa, che possano così far luce sui fatti alla base dell’imputazione dell’oss per omicidio colposo.Si torna in aula il prossimo 23 maggio, quando saranno chiamati a testimoniare il medico legale dottor Marco Motta e il chirurgo Giulio Carcano – consulenti del Pm – e la anatomopatologa dottoressa Valentina Vasino, della difesa.
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