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Manzoni, cardiochirurgia: 35 interventi al mese, il 25% dei pazienti non è lecchese

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Il 2015 si è chiuso per la Cardiochirurgia di Lecco con 453 procedure realizzate, attestando il numero complessivo degli interventi effettuati, dal 16 dicembre del 2009 (data dell'avvio della struttura) alla fine dell'anno scorso, a quota 2.972, con una media di 35 interventi al mese. Trattate in sala operatoria ogni tipo di patologia cardiaca: le più frequenti, tuttavia, sono state quelle coronariche (48,7%) e valvolari (25,6%). Il dott. Amando GambaSul numero complessivo di operazioni realizzate, dal 2010 ad oggi, circa il 50% sono stati interventi di bypass aorto-coronarici ( il 95% degli impianti aortici sono state bioprotesi). "La nostra équipe - sottolinea Amando Gamba, primario e direttore del Dipartimento Cardiovascolare - è in grado di operare anche i casi più complessi e nessun paziente è stato mai rifiutato perché presentava patologie considerate troppo impegnative per le nostre possibilità tecnico-organizzative".Così, forse non a caso, nell'ultimo anno sono cresciuti i pazienti provenienti da fuori provincia: sono quasi il 25% e arrivano in Via dell'Eremo dal milanese e dal comansco, da Sondrio e Valtellina, da Bergamo.I cardiopatici trattati chirurgicamente sono stati per tre quarti maschi, mentre l'età mediana di tutti i pazienti su cui sono intervenuti i cardiochirurghi lecchesi è di 71 anni (con una decina di ultra novantenni).Un ulteriore dato relativo segnala che il 40% degli interventi sono stati "in elezione", cioè programmati e pianificati , mentre il 3,5% in emergenza.L'alta specializzazione dei cardiochirurghi dell'ASST è confermata dal tasso di mortalità dei pazienti a trenta giorni dal ricovero ospedaliero (indicatore utilizzato dall'Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali): a Lecco è attestato all'1,7% (in gran parte ha interessato malati over 80), un valore estremamente basso rispetto a quanto riportato, in proposito, a livello internazionale, dalla pubblicistica sanitaria , pari all'8%. Per i pazienti sotto i 60 anni il tasso è addirittura dell'1%. "Tutti i risultati ottenuti - aggiunge Amando Gamba - ci rendono orgogliosi del lavoro che, quotidianamente, affrontiamo nelle nostre Strutture e nelle nostre sale operatorie. Significativa, in questi casi, è anche la collaborazione tra tutte le unità medico-infermieristiche del Dipartimento Cardiovascolare".

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