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Lecco, Giorno del Ricordo: 'hotel 4 stelle e paghetta', l'esule polemizza sui richiedenti

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Anche Lecco ha celebrato quest’oggi il Giorno del ricordo, con una cerimonia dal programma ormai rodato ma non particolarmente “d’effetto”. Scortato da un nutrito gruppo di divise (e agenti in borghese) un nugolo di autorità, rappresentanti delle associazioni di esuli giuliano dalmati e pochissimi “semplici cittadini” da piazza Diaz, dinnanzi al palazzo municipale, fiaccole alla mano, ha raggiunto – percorrendo la centralissima via Cavour e via Nazario Sauro – il lungolago fermandosi nei pressi della riva intitolata proprio a tutti i martiri delle foibe, le cavità carsiche ai confini orientali, nelle quali tra il 1943 e il 1947 oltre 10mila persone vennero gettate vive o morte, per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.Al microfono il presidente della Provincia Flavio PolanoUn genocidio – “l’unico del secolo passato” come affermato da Roberto Stanzione – riconosciuto ufficialmente nel 2004 con la legge 94 che istituì appunto la “Giornata del Ricordo”. Al microfono, per i discorsi ufficiali, si sono alternati il presidente della Provincia Flavio Polano, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il parroco monsignor Franco Cecchin, Simone Galimberti del Comitato X Febbraio e lo stesso Roberto Stanzione della Comunità Lecchese Esuli Giuliano – Dalmati che, in un passaggio del proprio discorso, non ha mancato un accenno polemico, facendo riferimento al fenomeno migratorio che sta scuotendo un’Europa chiamata all’accoglienza, già citato – assolutamente in altri termini – dai numeri uno di Villa Locatelli e Palazzo Bovara.Roberto Stanzione e Simone Galimberti“Pensate, ci fu concesso un contributo giornaliero ECA di 100 Lire a persona quando nel 1947 il pane costava 50 Lire al chilo e al mercato nero 200 Lire. Quindi ci riconoscevano mezzo chilo di pane a testa. D’accordo era appena finita la guerra, la miseria era generale e i debiti di guerra da onorare. Oggi l’accoglienza predisposta dall’Italia democratica è ben diversa verso gli altri i quali se pur fuggitivi e trasmigranti per varie calamità, godono di alloggi in strutture da tre o quattro stelle e di paghette tra l’altro anche di 5 euro/giorno/persona che farebbero, se paragonate alle nostre 100 lirette, una possibilità di acquisto di ben due chili di pane ai prezzi correnti. Fate voi il raffronto. Oggi di generale abbiamo solo il debito pubblico” ha affermato, criticando quello Stato tacciato di non aver ancora risarcito gli esuli. “La nostra attesa supera i 70 anni, qualche briciola non lenisce la sofferenza”.Le autorità presenti alla cerimoniaRifacendosi invece al discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il primo cittadino Virginio Brivio poco prima aveva invece portato all’attenzione due sottolineature: la necessità di ricordare fatti ma “anche l’essere monito perché possa emergere una speranza condivisa per il futuro di una Europa che ha ancora molto da dire anche alla nostra cara Italia”.“L’oblio protegge i mostri” ha tuonato Galimberti, probabilmente il più applaudito. “Combattere l’oblio è un servizio che facciamo alla nostra comunità e che dobbiamo a chi ha dato la vita per la sua italianità”.[GALLERYCENTRALE]

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