Vico ValassiC'è voluto il Tar per sfilare dal posteriore-Bostik dell'ingegner Valassi la presidenza della Camera di Commercio. La sentenza ha infatti deciso l’annullamento della elezione a presidente dello stesso Valassi, salvando l’attuale Giunta ma imponendo al suo attuale vice-presidente di convocare nuovamente il Consiglio per una nuova elezione. Ora, per l'amata poltrona, dovrà accontentarsi del salotto di casa sua. Una sentenza annunciata in linea con la recente giurisprudenza (si veda il caso di Reggio Calabria con il successivo sigillo del Consiglio di Stato) chiude una stagione che sarebbe stato più proficuo utilizzare per rilanciare la Camera, evitando che fosse inghiottita da mene burocratiche e giuridiche.Per quell'unico cittadino che non lo sapesse, ricordiamo che, in tutti i campi, è da tempo invalsa l'abitudine (con tanto di norma a corredo) che non si può occupare una carica per oltre due mandati. Vale per i sindaci, per i presidente della Regione, per le associazioni economiche. Valassi è in sella da quasi trent'anni, democraticamente eletto, non ci piove, e non ho sott’occhio nessuna dittatura durata così a lungo.Tra l'altro mi sono spesso chiesto come potesse reggere il timone l'esponente di una categoria, quella degli edili, largamente minoritaria e ancora ghermita da una crisi senza sbocco. Forse sarebbe il caso di dare una mano a quel segmento, considerando che l'ingegnere è già stato ai vertici a Roma e Milano.Ora si tratta di riprendere i fili di un progetto che è chiamato a tenere conto anche della concomitante questione degli accorpamenti, un terreno istituzionale che esige nuove dinamiche, alleanze e leadership. Lecco non può subire soluzioni calate dall'alto, bensì deve essere protagonista in questa fase nella quale si disegnerà il futuro socio economico del quadrante Nord della Lombardia.Anche la scelta del futuro presidente dovrà tenere conto dei mutati ambiti e delle prospettive meno provinciali e calibrate su aree vaste. Non ho mai capito la cocciutaggine di coloro che hanno preferito assecondare il braccio di ferro tra Valassi e Maggi favorendo uno schema provvisorio e nato zoppo per la spada di Damocle del Tar. Non so come si uscirà dell'empasse: di certo sono consapevole che occorra accelerare i tempi e mettere da parte rancori e personalismi. Proprio nel giorno del congedo dell'ingegner Valassi e' giusto e doveroso rendergli merito dell'instancabile e onnivora attività svolta a cavallo di due secoli. Adesso anche per lui è giunta l'ora di spogliarsi di medaglie e mostrine. È il tempo bellissimo nel quale dedicarsi alla vita privata, ai nipoti, che gli possono regalare un ultimo trofeo. La Coppa del nonno. Io ne sarei orgogliosissimo.
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