“Quel pazzo Carnevalone è proprio finito nella muffa dei ricordi?” si chiedevano i lecchesi dopo l’ultima edizione del 1958 e mentre passavano gli anni nella seconda metà del Novecento verso il Duemila, con l’appuntamento della settimana grassa sempre interrotto. E’, invece, rinato o “risorto” nel 1996, grazie all’ELMA e poi continuato da LTM. Sono passati, quindi, vent’anni da un Carnevalone rilanciato nella tradizione di fine Ottocento, con re Resegone e regina Grigna.Anita Guglielmetti, regina Grigna 1953 Il gran galà con cena di giovedì 11 febbraio, alle ore 20, presso il Salottone del quartiere San Giovanni, sarà occasione per ricordare storie e memorie, buone e vecchie tradizioni …. anche culinarie. Sarà, ovviamente, presente la corte reale della settimana grassa, che consente di fare un salto a ritroso nel tempo, quando un gruppo di lecchesi bontemponi volle vivacizzare i giorni delle maschere con i regnanti tra coriandoli e stelle filanti. C’erano anche allora i veglioni detti di gala e le “abbuffate” popolari nelle locande dei vicoli vicini all’area portuale di piazza Cermenati, lungo via Bovara, ed anche sotto i portici di piazza XX Settembre, dalla Barchetta al Mercato, dal Piemontese allo Svizzero.Il Carnevalone 1953 in piazza Cermenati, con la “Freccia del Colorado West” Le edizioni di carnevale di metà Novecento sono state particolarmente vivaci, grazie all’impegno di associazioni lecchesi, ad iniziare dall’Unione Commercianti e dall’Associazione Pubblici Esercizi, allora con sede in via Fratelli Cairoli, e poi dell’ELMA. Un’edizione memorabile è stata quella del febbraio 1953. Dedicato al carnevale usciva il “Don Rodrigo”, periodico satirico umoristico, animato dal compianto Amilcare Zelioli. C’era anche un numero unico “Lecco, cortometraggio satirico” dedicato alle giornate ed ai programmi di carnevale.Re Resegone (Gustavo Gnecchi) riceve, nel 1996, il saluto dei sudditi nel cortile del palazzo civico di piazza Diaz Regina Grigna veniva eletta Anita Guglielmetti, studentessa all’ultimo anno di ragioneria del Parini, residente in quartiere Castello. Vi fu anche un concorso di bozzetti per il manifesto del carnevale 1953. Vinse il pittore Maraia, di Como; meritarono segnalazioni quelli di Luigi Furiosi, Gianluigi Uboldi, Livio Del Pino, Nuccia Ruggiero, Bruno Bianchi, Mario Bolzoni, Pino Dell’Era. Il cine teatro Impero di via San Nicolò vedeva la Serata del Dilettante, condotta da Walter Marcheselli, che diventerà un volto popolare della RAI TV con le prime trasmissioni video, nel 1954.Il saloon del Far West con il gruppo di Valmadreera nel 1998 Venivano dalla Renzi, di Cremona, i grandi “mascheroni” che animavano ulteriormente il corteo, tra i vari gruppi di carri. Un’edizione del Festival dei Bambini vide l’elezione di regnanti in miniatura. Erano ragazzini di 5^ elementare. Salirono sul podio Ivano Annoni (poi architetto) e Maria Grazia Massetti (poi coniugata Piazza). E’ stato l’unico caso di una coppia reale “in miniatura, nella storia ormai non lontana dei 150 del carnevale lecchese.Pellerossa sul sentiero di guerra? E’ il Carnevalone 1999 Gustavo Gnecchi, re Resegone nel 1958, tornava con corona e scettro nell’edizione del 1996. Lecchese del quartiere Rancio, è stato popolare negli anni ‘50/’60 presentatore di spettacoli vari presso oratori e circoli, animatore di feste di partito o delle contrade. Gustavo Gnecchi, che si trovava negli Stati Uniti, presso la figlia sposata in USA, all’inizio del Duemila, riuscì, nell’immensa metropoli della “grande mela”, a rintracciare Louis Biagioni, l’italo americano che nel 1944 era stata paracadutato in missione segreta sulle montagne lecchesi e che trovò rifugio presso la casa al Garabuso di Acquate, delle quattro sorelle “garibaldine” Villa. Bloccato poi dai tedeschi venne rinchiuso a San Vittore.I Tre Moschettieri in versione rosa nel carnevale 1999Raccontò a Gustavo Gnecchi che durante la detenzione ebbe modo di conoscere un altro giovane italo-americano, Mike Bongiorno, che diventerà un divo della televisione italiana nel 1955, con il popolarissimo gioco quiz “Lascia o Raddoppia”, che il giovedì sera bloccava l’Italia “incollando” un audience eccezionale davanti al piccolo schema. E’ stata una visita, quella di Gustavo Gnecchi a New York, divenuta di deferente saluto per un protagonista, eroico e silenzioso, della lotta per la Libertà.
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