È stato condannato a 10 mesi di reclusione e 1.000 € di sanzione un uomo di 43 anni, attualmente detenuto per altra causa, che ha truffato una dipendente di un bar di Mandello nel novembre 2012. Come ha spiegato la ragazza nella mattinata di oggi, di fronte al giudice Salvatore Catalano e al Pubblico ministero Mattia Mascaro, l’uomo è entrato nell’esercizio commerciale chiedendo di poter effettuare due ricariche da 600 € su una tessera Postepay che aveva con sé. La giovane, “ingenuamente” come ha sostenuto ella stessa stamane, ha dapprima effettuato l’accredito complessivo di 1.200 € e poi si è sincerata di ottenere i soldi dall’uomo. “Ha voluto pagare con la carta di credito, ma non funzionava, probabilmente non aveva soldi. Ha detto che andava a prelevare e tornava con i contanti ma non l’ho più visto” ha spiegato in aula la barista, sottolineando che in quel momento il locale era pieno e ha agito con imprudenza. Il Pm ha chiesto per l’uomo un anno di reclusione e 2.000 € di multa, l’avvocato difensore Marco Rigamonti l’assoluzione con il minimo della pena, descrivendo il reato come “insolvenza fraudolenta”. Il giudice ha condannato l’uomo a 10 mesi di reclusione e 1.000 € di multa.
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