"Nel circondario di Lecco continuano, purtroppo, a verificarsi numerosi delitti contro la libertà sessuale, specialmente nei confronti di minori nonché delitti di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori". Così nella relazione del Procuratore viene introdotto il "capitolo" relativo alle ipotesi di reato più "infanganti" e dunque le violenze di carattere sessuale - 49 in tutto rispetto alle 56 registrare tra il 2013 e il 2014 - e i procedimenti per pedofilia e pedopornografia, scesi a 4, due contro noti e due contro ignoti. Aumentano invece le notizie di reato per "stalking", passate da 49 a 77, con un incremento del 57%. Si tratta di un fenomeno "diffuso senza distinzione di età o di classe sociale" aggiunge il dr. Chiappani. "La sua recente introduzione, nonostante la previsione di una pena severa e la possibilità di intervento tempestivo da parte del Questore (nel periodo in esame risultano emessi 8 decreti di ammonimento), ha solo in parte sortito l'effetto dissuasivo sperato. Le iscrizioni per violenze sessuali, sfruttamento della prostituzione e casi di pedofilia o pedopornografia sono invece in diminuzione, anche in relazione allo svilupparsi di protocolli investigativi ed intese, in materia, con gli enti preposti alla prevenzione e al sostegno sociale, essendosi venuto a formare un sistema coordinato d'interventi per fronteggiare la piaga dei reati contro i così detti "soggetti deboli". In tal senso si segnala la partecipazione di questo Ufficio, unitamente al comune e alla provincia di Lecco, al "Progetto Star" in materia di violenza sulle donne, nonché al "Progetto coazione relativo ad abuso sui minori", con iniziative volte agli operatori anche scolastici e sanitari, per indicare le condizioni e le modalità di inoltro delle segnalazioni di sospetto abuso ed individuare e realizzare progetti di accoglienza e primo sostegno ai soggetti deboli nella fase di ricezione della denuncia di reato". Una modalità di lavoro, quest'ultima, che ora qualcuno vorrebbe copiarci. Ha infatti annunciato il Procuratore di essere stato contattato affinché il protocollo sottoscritto a Lecco - sotto la supervisione della Prefettura - possa essere esteso a tutto il territorio lombardo. Per quanto infine attiene i delitti in materia di famiglia, poi, sono stati instaurati presso il Tribunale di Lecco, molti procedimenti per maltrattamenti, a volte connessi con reati di violenza sessuale, che hanno giustificato l'adozione di misure cautelari di custodia e non, quali il divieto di avvicinamento o il divieto di dimora. Quasi giornalieri, poi, nelle Aule del Palazzo di Giustizia, i processi per violazione degli obblighi di assistenza famigliare.
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