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Lecco: aumentano i reati commessi da stranieri, saliti al 38%. Pochi i ladri presi, 'la quasi totalità dei furti rimane impunita'

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Stranieri e furti. Due temi di strettissima attualità, entrambi affrontati - seppur sinteticamente - nella relazione stilata, in coincidenza con l'apertura del nuovo anno giudiziario, dal Procuratore di Lecco, dr. Antonio Angelo Chiappani. 1.884 i reati commessi da cittadini non italiani nei 12 mesi compresi tra l'1 luglio 2014 e il 30 giugno 2015, in aumento rispetto ai 1.241 del periodo precedente, arrivando a incidere per il 38,28% sul totale dei soggetti iscritti nel registro degli indagati, con una crescita di ben 8 punti percentuali. Notizie non rosee - per chi in tale senso avesse avuto bisogno di un'ulteriore riprova - arrivano anche in relazione alle razzie in appartamento, tra i reati sicuramente più d'impatto sulla popolazione, particolarmente sensibile quando si parla di intrusioni nei propri "nidi famigliari". "I reati commessi nel circondario evidenziano che il numero di furti appare in sensibile aumento, con riferimento al registro noti, mentre viene annotata una forte diminuzione con riferimento agli ignoti. La discrasia è dovuta al fatto che tali reati vengono trasmessi dagli organi di polizia giudiziaria negli elenchi cumulativi, registrati con un unico numero di procedimento, il che rende estremamente difficoltosa la loro estrazione statistica" spiega il Procuratore che prosegue affermando: "la realtà è che il numero dei furti resta particolarmente elevato, in particolare quelli commessi in luoghi di privata dimora. Né può sottacersi che la quasi totalità dei furti resta impunita poiché gli autori non vengono identificati". Qualche numero: nel periodo in esame 2.106 sono state le notizie di reato, 1.627 a carico di soggetti ignoti con l'attestazione di 6.908 furti registratisi in provincia di Lecco di cui 2.390 commessi in appartamento.Un valido aiuto, nella prevenzione, arriva dai moderni sistemi di videosorveglianza, ha aggiunto citando lo "scudo" installato a Lecco nonchè il supporto che - a fattaccio compiuto - arriva dalla "scientifica" per la raccolta di prove utili ad incastrare gli autori dei reati. Non dimenticata però anche una postilla circa i limiti d'azione imposti dalla normativa, in materia di applicazione delle misure: "in carcere alla fine fanno solo gli sfigati" ha sentenziato, con schiettezza, il dr. Chiappani. 128 poi le rapine, in diminuzione rispetto alle 134 dei 12 mesi precedenti. 61 egli episodi estorsivi di cui 22 compiute da persone non identificate, con un aumento, sul totale, di ben il 39%. Un fenomeno quest'ultimo "osservato speciale" nel dubbio possa trattarsi di reati spia, in un territorio "ricco" e ormai consapevole della presenza di un certo tipo di criminalità organizzata. Desta curiosità, poi la nota relativa alle notizie di reato iscritte per usura: sono state 17 in aumento rispetto alle 10 del periodo a cavallo tra il 2013 e il 2014. "Tale dato - scrive il responsabile della Procura lariana - appare influenzato dalle denunce degli imprenditori nei confronti degli istituti di credito, anche dovute alla negativa congiuntura economica". Impennata - in termine percentuale - infine anche per il "riciclaggio": 12 gli indagati, con un incremento del 140% dovuto anche alle recenti riforme del 2014 in materia.

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