Lecco come Mantova e Ravenna: il capoluogo di Provincia tra qualche anno potrebbe candidarsi a diventare la "Capitale italiana della cultura". La proposta è risuonata ieri a Palazzo Bovara per bocca di Paolo Panzeri - uno degli organizzatori del festival letterario Leggermente - ed ha subito scaldato i cuori dei consiglieri della Commissione Cultura. "Dobbiamo iniziare a lavorare per questo obiettivo: fra 3, 5 anni vogliamo essere pronti per presentare la candidatura di Lecco al Ministero dei beni e delle attività culturali" ha annunciato Panzeri.La dirigente Giovanna Esposito, Paolo Panzeri, l’ass. Simona Piazza e Gianluca CortiL'idea di designare una Capitale italiana della Cultura è stata del ministro Fransceschini che, dopo l'assegnazione a Matera del titolo di Capitale europea per il 2019, ha dichiarato le altre città italiane concorrenti capitali italiane per il 2015 (Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena). Una sfida davvero tosta per la nostra città: per ottenere il titolo bisogna presentare un progetto di qualità per la valorizzazione del patrimonio culturale, "sfidando" altri paesi italiani che si candideranno. Mantova, capitale della cultura 2016, ha dovuto ad esempio battere le "rivali" Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. A Mantova scorre il Mincio e a Lecco l'Adda, là nacque Virgilio e noi "vantiamo" i natali del Manzoni, ma finiscono qui i parallelismi con la città dei Gonzaga, che è patrimonio mondiale dell'umanità e soprattutto da tempo ha fatto del turismo culturale il suo asso nella manica, potendo contare su architetture rinascimentali tra le più belle d'Italia. La strada da percorrere è dunque tanta: "La proposta di ambire alla candidatura oggi può sembrare una follia" ha commentato l'assessore alla cultura Simona Piazza. "Abbiamo un lavoro lungo da fare, ma non se non si parte non si farà mai nulla. L'ambizione c'è e dobbiamo mettere i primi tasselli di questo percorso. E per farlo è necessario anzitutto recuperare il nostro patrimonio e artistico, con una Villa Manzoni completamente restaurata e la Torre Viscontea da riaprire". Diversi gli ostacoli che bisogna superare: anche l'organizzazione del Festival Leggermente deve scontarsi con la burocrazia. Basti pensare che non è possibile vendere i libri durante le presentazioni che si svolgono in edifici comunali. "Persino quando abbiamo ospitato Luis Sepulveda non è stato possibile allestire un banco di vendita a Teatro e è stato organizzato al di fuori" ha sottolineato il consigliere - ed ex librario - Bruno Biagi. La "provocazione" è lanciata, ora tocca al sistema Lecco rimboccarsi la maniche e costruire un progetto concreto e realistico. La posta in gioco è alta: oltre che al "titolo" con gli evidenti risvolti turistici Lecco potrà aggiudicarsi anche importanti finanziamenti. Mantova ad esempio ha ricevuto dal Ministero un milione di euro per la valorizzazione culturale. "Sarà una sfida difficile, ma è un obiettivo ambizioso che deve coinvolgere tutta la città" ha concluso il democratico Vittorio Gattari.
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